CAMPOBASSO _ “E’ impossibile per gli italiani, ma lo è in modo particolare per i molisani, cancellare dalla memoria l’angoscia con cui la mattina del 6 aprile 2009 tutti seguivamo le varie dirette delle testate giornalistiche nazionali e regionali sul terremoto dell’Aquila. Ancora una volta, come accadde a San Giuliano di Puglia nel 2002, decine di genitori attendevano di conoscere la sorte dei propri figli davanti a palazzi crollati perché incapaci di resistere alla furia del sisma. Ancora una volta un destino beffardo e crudele faceva sì che sui volti di madri e padri appesi ad una flebile speranza comparisse la disperazione nell’apprendere che il proprio figlio o la propria figlia non ce l’aveva fatta. Tra quei genitori e quei fratelli disperati purtroppo vi erano anche i congiunti di Vittorio Tagliente, Elvio Romano, Michele Iavagnilio, Danilo Ciolli, Luana Paglione e Ernesto Sferra.
Tutti figli di un Molise che li aveva visti crescere, studiare e immaginare un futuro di studi, di lavoro o di vita in quella sfortunata città. E così mano mano che passavano le ore, quell’angoscia diveniva dolore e senso di impotenza rispetto ad un destino crudele che aveva distrutto in pochi istanti tante vite, tra cui ben sei molisane. Ma accanto a questo sconcerto vedevamo partire la macchina della solidarietà. La nostra Protezione Civile Regionale fu tra le prime a giungere sul posto. Decine e decine di uomini e donne senza risparmio, provenienti da vari gruppi di volontariato sparsi in tutto il Molise, non si risparmiavano nel dare sostegno alla popolazione aquilana, e dei comuni limitrofi, in preda allo sconcerto per aver perso la propria casa o addirittura un proprio familiare.
Fu quella una pagina bella che ci consentì come sistema regione di restituire, purtroppo in un evento tragico, tutto quell’affetto e quella solidarietà che avemmo dall’Abruzzo e dal resto d’Italia in occasione del sisma che ci colpì nel 2002. Oggi dunque tutto il Molise ricorda e omaggia tutte le 308 vittime di quel 6 aprile e si stringe con affetto intorno ai loro familiari con una speciale attenzione per i congiunti dei sei corregionali”.
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il modo migliore per rendere omaggio alle vittime dei vari terremoti, sarebbe quello fare di tutto per tornare al più presto alla normalità, anche se di normalità non ci sarà più nulla dopo avere perso un figlio, un familiare. la ricostruzione molise, il modello molise, è penoso e costoso. le responsabilità scaricate come cascate in piena, ma l’unico responsabile morale dovrebbe essere colui che è stato nominato commissario. con tutti quei soldi stanziati, arrivati e spesi non si sa per cosa,il molise lo avremmo potuto ricostruire dal mare alla montagna. invece……