La Telefonata ad una struttura sanitaria Privata regionale.
TERMOLI _ “Lei vuole prenotare un esame diagnostico? Ma dove risiede? in Puglia, allora subito“. I molisani, invece, per lo stesso accertamento da svolgere in un istituto privato convenzionato, devono attendere almeno due mesi. I molisani, dunque, a “casa” loro sono pazienti di serie B. Vengono preferiti ai pugliesi che godono di una sorta di corsia privilegiata.
Insomma per i pazienti del posto oltre al danno anche la beffa. Ebbene si, perchè attendere 9 mesi per una mammografia in ospedale e due mesi per una struttura privata è un «trattamento» riservato solo a coloro che sono del posto. Se si abita a pochi chilometri a sud del confine di Campomarino, tutto si accorcia e, come per incanto, le porte si spalancano. Dunque gli utenti della regione devono, a questo punto, mettersi l’anima in pace e “armarsi” di santa pazienza ogni qualvolta sono costretti a sottoporsi ad accertamenti diagnostici come radiografie, ecografie particolari, mammografia, ecodoppler ed altri tipi di esami. I molisani risultano penalizzati doppiamente con tempi “biblici” negli ospedali e tempi più brevi ma comunque non inferiori ai 40-50 giorni in strutture private convenzionate con l’azienda sanitaria. E il motivo? Lo ha spiegato a chiare lettere una operatrice di una struttura sanitaria regionale. “E’ tutta questione di budget sanitario. In Molise è un po’ limitato mentre la Regione Puglia paga subito”.
Dunque la corsia preferenziale di cui godono i pugliesi è dovuta esclusivamente al comportamento della Regione che liquida in tempi stretti tali attività contrariamente all’amministrazione molisana. Quì, secondo testimonianze raccolte, i tempi di triplicano. A farne le spese, ovviamente, i cittadini la cui ricetta segue canali diversi. “E’ così purtroppo _ hanno commentato alcuni sindacalisti _ e, almeno per il momento non si può fare nulla per cambiare le cose. Strano, però, che già ad aprile maggio, si parla di budget limitato. Figuriamoci ad ottobre-novembre, a fine anno”.
La vicenda, comunque, non è passata inosservata e molti utenti hanno polemizzato sul trattamento da “serie b” ricevuto grazie alla Regione Molise la cui situazione sanitaria non è delle migliori visto il profondo deficit, il Piano di rientro e le grandissime difficoltà per l’applicazione di tagli. Insomma si preannuncia ancora un “Annus orribilis” nel settore dove a farla da padrona negli ultimi tempi sono i ricorsi al Tar che fino a questo momento hanno penalizzato il Piano di ristrutturazione previsto dall’Asrem centrale così come dalla stessa Giunta regionale.