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LARINO _ Due pesi due misure è un modo di dire italiano che sta a significare quel modo di giudicare in modo diverso persone e situazioni nei confronti delle quali occorrerebbe invece attribuire lo stesso peso e lo stesso “metro di misura” ovvero giudizio. E’ questa la considerazione finale alla quale si deve giungere se si analizza l’ormai annosa questione che riguarda il Comune di Larino e il Night Club Lery, locale presente in una delle zone residenziali e più popolose del comune frentano. Tutto è iniziato nel 2005 quando, nonostante la contraria delibera dell’assemblea condominiale, il Comune di Larino, più nello specifico il Responsabile dell’ufficio vigilanza dell’ente, autorizzò l’apertura di un night club ubicato al piano seminterrato di un palazzo ove risiedono numerose famiglie. Come è facile intuire un night club è un locale notturno caratterizzato da musica nel quale solitamente vi si possono consumare bevande alcoliche ed è possibile ballare.

Alcuni night club, come nel caso di quello di Larino, hanno anche altri tipi di attrazione, diciamo più goderecce, tra le quali le ballerine di lap dance, cubiste o spogliarelliste. In buona sostanza, accade ininterrottamente da anni che il night club di viale Cappuccini diffonde musica ad alto volume, non solo durante i week-end ma anche durante tutto l’arco della settimana a tutto discapito degli inquilini dello stesso stabile e degli abitanti della zona che per un lungo periodo si sono dovuti sorbire finanche delle vere e proprie gare canore sino all’alba, nonostante l’autorizzazione n. 2/2009 prot. 0959 del Servizio di Vigilanza consenta di diffondere musica nel locale fino alle ore 2.00 della notte, e in barba anche agli interventi dei carabinieri appositamente allertati per ristabilire la quiete notturna. I condomini del palazzo in questione, costretti quindi a sentire ogni tipo di rumore, persino dopo che, con sentenza n. 211 del 2009, il Tribunale di Larino ha dichiarato legittima la deliberazione con cui il condominio negava la possibilità di aprire il night club nei locali indicati. Di tale pronuncia successivamente è stato informato anche lo stesso Servizio di vigilanza del Comune che dapprima aveva concesso l’autorizzazione all’apertura del night club, il quale provvide ad assicurare che avrebbe avviato la procedura di sospensione dell’autorizzazione già rilasciata al titolare dell’attività molesta. Tale proposito però non è stato mai realizzato.

I condomini, seccati dal fatto che nonostante la sentenza del giudice avesse dato loro piena ragione, hanno informato gli enti preposti dell’accaduto e della mancanza del rispetto di numerose norme, attraverso una serie di note. Sia l’ARPA che ASREM hanno richiesto al Comune di Larino di trasmettere lo studio di impatto acustico diretto a garantire il rispetto di tutela alla salute collettiva dall’inquinamento acustico, documento obbligatorio per concedere l’apertura del Night (Legge 447/’95). Sennonché, si è scoperto che di tale studio al Comune di Larino non c’è traccia. Il Comune ha allora richiesto al gestore del Night di far redigere tale studio (dopo sei anni dall’apertura) mediante misurazioni fonometriche da fare negli alloggi dei condomini. Al rifiuto di questi a far effettuare le misurazioni, coerentemente alla Delibera condominiale di diniego e alla sentenza del Tribunale, lo studio d’impatto acustico è stato comunque redatto con misurazioni solo all’esterno e di giorno.

Ovviamente, Asrem e Arpa hanno segnalato al Comune la completa irregolarità del documento così prodotto, come se ce ne fosse bisogno. A questo punto il Comune ha revocato la licenza del Night, per il mancato rispetto delle normative? Oltre che per la sentenza e per la delibera di diniego? Macché, come a dire “La colpa è dei condomini che non fanno fare le misurazioni! Il Night continui le sue attività in sfregio alla Legge! (447/’95)”. Pure la Prefettura di Campobasso, sempre informata dei fatti, intervenne in tal senso desiderosa di conoscere le procedure relative alla sentenza del Tribunale di Larino. Senza tuttavia avere mai una risposta in merito dal Comune. Non contento di tutto ciò, la struttura comunale con una non insolita inettitudine, infischiandosene totalmente della sentenza che aveva considerato il diniego dei condomini all’apertura del night club nel loro palazzo giudicando la delibera assembleare assolutamente legittima, ritenne necessario invitare l’Amministratore del condominio a portare in Assemblea condomiale il permesso a far accedere all’interno degli alloggi il tecnico incaricato dal gestore del night club al fine di effettuare la verifica dell’impatto acustico. L’Amministratore del Condominio, nel ricordare che il condominio si è già ampiamente espresso in merito alla contrarietà dell’apertura del night, ha diffidato l’Ente a revocare la licenza viziata all’origine. Ad oggi la questione è ancora in sospeso e nulla è avvenuto per ossequiare innanzitutto il dettato del giudice del Tribunale di Larino.

Il movimento LARINascita ritiene necessario intervenire su tale punto per sottolineare, come ha già fatto in precedenza, casi di cattiva amministrazione e di superficialità nella gestione dell’Ente. Sarebbe interessante capire come mai nel caso speciale dell’autorizzazione all’apertura di un night club non si sia adottato il solito criterio della ricerca del cavillo pur di negare una concessione. Appare ancora più singolare l’accaduto se proviene proprio da un ufficio della struttura comunale di Larino che solitamente viene contraddistinto come di sicuro diniego. E ancora, come mai lo studio inerente la valutazione di impatto acustico, che era da produrre antecedentemente quale elemento indispensabile ed imprescindibile ai fini del rilascio dell’autorizzazione, non è stato richiesto prima del rilascio della stessa? Perché nonostante la sentenza del giudice del Tribunale di Larino non si è provveduto all’immediata sospensione della licenza? Perché, considerato che la situazione non è ancora stata modificata e il proprietario del locale in questione nulla ha fatto per ovviare al disturbo notturno che continua a provocare ai condomini, l’ente comunale non emana un provvedimento di revoca o quantomeno di sospensione dell’autorizzazione all’apertura del locale di intrattenimento notturno? Soprattutto non rimane che constatare che se il Comune avesse profuso altrettanto impegno, per le attività che portano sviluppo e occupazione, oggi si misurerebbe lo spread con i titoli larinesi anziché tedeschi.

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