«E’ meglio una buona bugia che una triste verità».
Un amico su facebook mi posta una vecchia gag di Totò: “Giovanotto, carta calamaro e penna. Veniamo noi con questa mia adirvi (una parola) …. Che scusate se sono poco … ma quest’anno c è stato una grande morie delle vacche, come voi ben sapete … Questa moneta servono che voi consolate dai dispiacere che avreta ( è femminile)”. E mi tornano in mente le parole della locale B&B, Basso Caruso e Basso Del Casale, noti cabarettisti di Termoli: «E’ meijë nà bbona bëscè chë nà tristä vërëtä»
A parte gli scherzi siamo a un bivio, mentre la Politica sposta il tiro sui piccoli evasori ed esaspera le famiglie creando un irreparabile clima di conflitto sociale, la coscienza collettiva cerca di combattere i Poteri dello sperpero, quelli veri, quelli della Politica e della Finanza.
E non da meno nella nostra regione, dove l’esasperazione quotidiana del conflitto ha raggiunto delle soglie critiche. Non si può dimenticare la polemica di questi giorni tra i banchi della Regione dove dovranno sedere neo assessori e consiglieri. Più di qualcuno tenta anche lo stratagemma per entrare a tutti i costi, qualcun altro sgomita per poi inneggiare pubblicamente al taglio dei costi della politica di cui poco importa realmente. Su tutti e tutto, però, è scesa la cappa del sospetto sul risultato delle urne dove la diffidenza la fa da padrona. A tal proposito mi vengono in mente alcune parole di Gandhi: «Bisogna convertire l’avversario ad aprire le sue orecchie alla voce della ragione».
Assistiamo impotenti alle discussioni e alle urla mediatiche dei soliti personaggi in cerca d’autore. Stufi delle parole inutili e delle umiliazioni, finiamola con i balletti della Politica, mettiamoci tutti una mano sulla coscienza e lavoriamo per il bene comune cancellando lo sperpero, che sappiano tutti dove si annida, non c’è bisogno di continuare a fare elenchi, ma di azioni concrete e innovative.