Protesta contro la Politica Agricola Comune (PAC), l’uso di farine di insetti e le accise sui carburanti.
TERMOLI – Questa mattina, le vie di Termoli sono state teatro di una grande mobilitazione: un corteo di quasi 150 trattori provenienti da diverse aree della provincia di Campobasso ha invaso pacificamente le strade, dirigendosi verso piazza Giovanni Paolo II. Questo evento segna il crescente dissenso nel settore agricolo europeo, trovando oggi un’eco anche in Molise.
I coltivatori, determinati a far sentire la loro voce, hanno pianificato un presidio che durerà fino a sabato. “No alla moda di utilizzare i terreni fertilissimi del Basso Molise per l’installazione di pali eolici o fotovoltaici”, sostiene Marco Travaglini, esponente del gruppo, puntando il dito sulla perdita di dignità nell’essere costretti a non coltivare. Le difficoltà evidenziate non si fermano qui: dai problemi con i cinghiali, alla mancanza di sussidi e l’aumento dei costi del gasolio, gli agricoltori chiedono azioni concrete, in particolare contributi a fondo perduto per recuperare i danni subiti dalla peronospora nel 2023.
Il corteo, che ha percorso le principali arterie cittadine, è un grido di aiuto e una richiesta di riforma su temi caldi come la Politica Agricola Comune (PAC), l’introduzione di farine di insetti nell’alimentazione e l’aumento delle accise sui carburanti. Un portavoce del movimento ha espresso la ferma volontà di difendere l’agricoltura e il territorio: “Queste misure mettono a rischio il futuro di una sana alimentazione, la salvaguardia del nostro suolo e l’eredità che lasceremo alle prossime generazioni”. La manifestazione sottolinea la necessità di un dialogo aperto con le istituzioni, chiedendo di riconsiderare le decisioni che influenzano direttamente la loro categoria e la vita dei consumatori.
La mobilitazione vede il sostegno anche del settore ittico, come evidenziato da una nota arrivata nel tardo pomeriggio a firma dall’associazione Armatori Pesca del Molise e dell’intera marineria termolese: “Una solidarietà che si rinnova quella tra il mondo agricolo e il comparto ittico, come già avvenuto nel passato. Venerdì 26 gennaio, nel secondo giorno di protesta indetto dai coltivatori, partirà un corteo di trattori da piazza Giovanni Paolo II alle 10, che si dirigerà al porto di Termoli, dove l’arrivo è previsto alle 11. L’associazione Armatori Pesca del Molise e l’intera marineria termolese accoglieranno i mezzi agricoli e i manifestanti sulla banchina di riva, dove si fermeranno, sposando in toto la causa contro le scelte compiute dall’Unione europea, non soltanto, ma anche contro il caro gasolio, tra le criticità più profonde che rischiano di zavorrare l’attività di entrambe le categorie. Alle 11.30 in segno di protesta contro la programmazione comunitaria, saranno suonate le sirene dai motopescherecci ormeggiati”.