myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623
VenittelliLauraTermoliTERMOLI – In questa società dove tutto si dimentica rapidamente o viene spazzato via dal chiacchiericcio mediatico e menzognero dei nostri politicanti, giova tenere a mente che all’approvazione alla Camera della pessima riforma della scuola, definita eufemisticamente LA BUONA SCUOLA, hanno concorso con il proprio voto alcuni nostri deputati molisani. In particolare, la termolese onorevole Laura Venittelli del Partito Democratico. 
A colei che, ad ogni occasione, vanta appartenenze di sinistra(…ma non basta avere i capelli rossi  per sentirsi di sinistra!) o si erge a paladina e rappresentante dei diritti e del territorio, è stranamente sfuggito il fatto che anche in Molise è stata numerosa e battagliera l’opposizione a questa riforma, di stampo smaccatamente neoliberista e anticostituzionale. Davvero strano che costei non si sia messa in ascolto delle corpose istanze dei sindacati (l’intera triplice!), dei docenti, degli studenti e di moltissimi genitori che, con una consapevolezza inusuale per i nostri tempi, hanno osteggiato vigorosamente questa riforma e continuano a farlo. Per dovere di cronaca, ricordiamo che tuttora per il Paese (e persino nel nostro Molise) sono in agenda una lunga serie di mobilitazioni, con una partecipazione determinata e rabbiosa, tuttaltro che trascurabile.

Si certo, se poi ascoltiamo le mendaci dichiarazioni da “venditore di caramelle” del nostro Premier, a reti unificate, questo ci informerà che la riforma non è classista e autoritaria, ma, al contrario, è moderna e innovativa… Che gli oppositori sono solo dei poveri “conservatori” che si oppongono al magnifico “progresso renziano”. Concetti inquietanti già sentiti, che ci riportano ad un periodo davvero buio della nostra storia.
Basterebbe però leggere il testo per capire, invece, quanto dannosa e pericolosa sia questa riforma e quante bugie vengono artatamente diffuse dall’informazione addomesticata. Siamo al punto che oggi vengono sbandierate come assolute novità la figura del “super dirigente scolastico”, l’aziendalizzazione esasperata, i tagli alle spese e al personale e alla manutenzione degli edifici scolastici fatiscenti, l’aggravamento degli orari, della flessibilità e della precarietà, il finanziamento alle scuole private, l’invadente finanziamento da parte dei privati, la conferma dei test INVALSI -pare boicottati dalla stessa moglie del premier- e della meritocrazia senza validi presupposti, la falcidia al tempo pieno e al sostegno per l’integrazione, ecc. ecc.
Ci sovviene il dubbio che forse l’onorevole Venittelli non abbia neppure letto questa misura governativa o piuttosto non ne ha compreso fino in fondo la gravità. Un sorta di mera adesione fideistica al verbo imperante del suo premier. Questo rappresenterebbe certo un’aggravante. 
Tuttavia, occorre davvero che i territori si riapproprino del loro futuro e abbiano piena consapevolezza di cosa fanno (o non fanno) i propri rappresentanti in parlamento. Mai come ora possiamo dichiarare che i responsabili di tale sfacelo della scuola pubblica italiana -oltre alle onnipresenti e gravissime responsabilità del Partito Democratico- hanno un nome ed un cognome. Auspichiamo che a prossime future tornate elettorali, se sciaguratamente dovessero ripresentarsi personaggi così poco attenti alle istanze territoriali, ai bisogni collettivi della gente e ai dettami costituzionali, i cittadini abbiano buona memoria.

COMITATO “L’ALTRA TERMOLI”


Articolo precedenteTrabucchi o… Delfini?
Articolo successivoProfughi a Campomarino, Di Labbio invita Prefetto a più attenzione verso paese

1 commento

  1. insegnante
    Adesso cosa ci racconterà a noi insegnabnti la Venittelli? Se non fosse stata smascherata ci direbbe che è solidale con gli insegnanti e si attiverebbe per noiin Parlamento. Purtroppo questo è il personaggio!!Eletta e premiata dal vituperato sistema elettorale del porcellum , deve inchinarsi al volere del suo capo che l’ha graziata e beneficiata con la poltrona in Parlamento senza essere sytata eletta direttamente dal popolo.