Il sistema è composto da un sottosistema installato lungo la linea, che segnala al locomotore in transito lo stato della linea, cioè dei binari, e la natura dei segnali che regolamentano sostanzialmente la velocità del treno lungo la tratta ferroviaria. L’altro sottosistema è quello installato a bordo del treno, ovvero un computer che ha il compito di elaborare le informazioni acquisite, tramite un sistema tipo telepass, fornendo un ausilio al personale di macchina, ma intervenendo in proprio, con l’arresto del treno, quando riscontra difformità tali da causare uno stato di pericolo. I problemi rilevati, ed affrontati dai tecnici di RFI, attengono al coordinamento dei due sistemi tra loro, soprattutto per quanto riguarda la velocità lungo le singole tratte. Semplificando, si potrebbe dire che le velocità impostate o decodificate dal sistema di sicurezza sono inferiori a quelle consentite lungo quella tratta, per cui il treno si arresta.
Tutto questo causa fastidi ed inconvenienti soprattutto al personale di macchina, ma non mette certo in discussione la sicurezza del treno e la incolumità dei viaggiatori. E’ evidente che il sistema, nella sua complessità, ha bisogno di un periodo di taratura e di rodaggio, come sempre avviene quando si tratta di mettere a regime sistemi complessi basati sulla trasmissione di dati. E’ vero, dicono i responsabili di Trenitalia, che il sistema, è intervenuto in maniera da arrestare la marcia del treno, anche se non necessario, ma questo succede proprio perché il sistema è in sicurezza. L’inconveniente è accaduto in pochi punti specifici della rete ferroviaria sui quali i tecnici sono già intervenuti e stanno lavorando per mettere a punto il sistema di trasmissione dei dati.
“Inoltre – assicura Trenitalia all’assessore Velardi – non sono mai state riscontrate sfaccettature alle ruote, tali da rendere incompatibili i mezzi con il servizio”. L’utenza può stare tranquilla ed interpretare la vicenda nella giusta dimensione.