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Il fenomeno del bullismo e cyberbullismo, non riscontrata nell’istituto montenerese, ha, però, destato molto interesse negli studenti, specie in relazione alle varie tipologie di comportamenti che, posti in essere con sistematicità e intenzionalità, configurano il reato.
“Le curiosità degli alunni, inoltre, sono state rivolte alle varie tipologie di “bullo”, la maggior parte delle quali sconosciute e non considerate tali – ha spiegato Pica -. Sul cyberbullismo, invece, diverse sono state le domande connesse all’uso dei social nelle varie tipologie e modalità, la velocità di diffusione di un post, la pericolosità lesiva a livello psicologico per la vittima e la maggiore facilità da parte dell’autore di vincere quelle remore che la tastiera gli consente di superare agevolmente”.
“Le curiosità degli alunni, inoltre, sono state rivolte alle varie tipologie di “bullo”, la maggior parte delle quali sconosciute e non considerate tali – ha spiegato Pica -. Sul cyberbullismo, invece, diverse sono state le domande connesse all’uso dei social nelle varie tipologie e modalità, la velocità di diffusione di un post, la pericolosità lesiva a livello psicologico per la vittima e la maggiore facilità da parte dell’autore di vincere quelle remore che la tastiera gli consente di superare agevolmente”.
Nel corso della mattinata è stato proiettato un video istituzionale sui compiti dell’Arma dei Carabinieri.