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Cinque milioni di Euro per fare un …buco sotto la città
TERMOLI – Anno fortunato questo 2015! Oltre al Corso Nazionale anche un bel “buco” sotto la città per snellire il traffico cittadino e mettere le auto a…nanna sotto macro parcheggi! L’intenzione, naturalmente, è buona ma la realizzazione lo è altrettanto? Il dubbio è amletico: impiegare questo affannoso finanziamento o contrastarlo e porre fine alla risoluzione del problema del traffico cittadino?
Bucare o non bucare? This is the question. Questo è il problema!
L’ottimo architetto Luigi Marino, termolese, docente di Restauro presso la facoltà d’architettura di Firenze, ha espresso un parere.Secondo lui l’intervento non s’ha da fare. E ne spiega i motivi. Il primo fra tutti è che gli scavi, oltre che arrecare danni con tante piccole simulazioni sismiche, dovranno essere eseguiti in una zona a forte rischio archeologico: all’incrocio tra Via Fratelli Brigida e Via Roma, infatti, a qualche metro sottoterra ci sono i resti della Torre gemella della Torretta del Belvedere. Inoltre, potrebbero arrecare anche danni alle tante antiche murature di fondazioni, cisterne e cantine “sconosciute” esistenti e mai indagate. L’architetto, mette in risalto anche i forti refori di maestrale che il tunnel comporterebbe in quanto eseguito in un percorso soggetto ai venti e alle correnti che si sviluppano dal porto alla spiaggia, che egli, da buon termolese, chiama “filippina”.
U VINTE DU’ PAJESE VICCHJE
Fiiiiiiiii…Fiiiiiiii… Fiiiiiiii… UUU …UUU … UUU… FIU… FIU… FIU… Plic, ploc…plic, ploc… |
Insomma, “ (…) l’idea di un tunnel risolutivo – conclude – mi pare poco sostenibile”. Le problematiche e i dubbi posti sono reali! Bisogna capire se l’intervento è “veramente” indispensabile.
This is the question!
Nel qual caso si prenderebbero di volta in volta i provvedimenti tecnici e tecnologici del caso. Certamente, pare, che sul tracciato del tunnel non ci siano fognature. Nel qual caso si che sarebbero stati dolori.
D’altra parte, ci si consenta il paragone, ricordiamo che le varie metropolitane eseguite nelle più grandi città del mondo non si sarebbero potute scavare se ci si fosse fermati di fronte a questo tipo di problemi. Per Termoli, poi, i rischi sono minimi. In una città come Roma, ad esempio, mentre si scavava nel sottosuolo per la costruzione del metrò, ci si è trovati di fronte a resti della vecchia città risalenti al tempo dei Cesari, e ancora prima! E’ stato messo tutto in sicurezza e si è andato oltre. Il cosidetto Rettifilo di Napoli, eseguito verso la metà dell’ottocento durante il Risanamento, è stato realizzato demolendo milioni di metri cubi di abitazioni e negozi. E gli Champs Elisès di Parigi e i Fori Imperiali a Roma? Anche se non è stato un fulgido intervento urbanistico, Mussolini non ci pensò due volte a demolire definitivamente monumenti e antichi palazzi.
Per fortuna o purtroppo, Termoli non è Roma o Napoli o Parigi e, se si deve sacrificare qualche resto di muratura di un certo pregio, si prenderanno tutte le precauzioni del caso per far si che si possa preservare la nostra storia. Anzi, poiché noi di storia ne abbiamo poca, i resti trovati potrebbero servire a documentare quella parte della Termoli sotterranea che nessuno ha mai esplorato.
E allora? This is the question!
“Il mio debol parere è questo” (disse Renzo Tramaglino prima di essere arrestato). Serve al paese un intervento così sconvolgente? E’ vero che risolverebbe in via definitiva il traffico cittadino? Si studi bene questo problema!
Se la risposta è affermativa, Io sono favorevole!
Gli automobilisti, specialmente durante il periodo estivo, fanno una fatica pazzesca a trovare un posto-macchina. Le ZTL hanno completato l’opera e le multe fioccano. Faccio l’esempio di un percorso: arrivando a Termoli da Milano o anche dal sud, anzichè entrare direttamente in paese, l’automobilista può prendere a destra della rotonda (che non so come si chiama) e scende a Rio Vivo. Arrivato al porto, prende il tunnel e deposita la macchina al parcheggio sotto piazza S. Antonio che può diventare un unico parcheggio collegandolo a quello (restaurato naturalmente), del Pozzo Dolce.
Anche l’ex Hotel Rosary sarebbe potuto essere un pacheggio! E’ stato uno dei tanti errori fatti nel concedergli nuovamente la licenza di costruzione ad uso albergo: si sarebbe potuto, forse, evitare anche quello di Piazza S. Antonio (sic!). Ma quando la finiremo di fare queste…sciocchezze!
(Qualcuno, poi, mi deve spiegare perché è stato demolito il “viadotto sul mare”, costato tanti milioni e che era così comodo oltre che per andare in spiaggia, anche al casello autostradale di Vasto Sud! Mah! Resterà un mistero!).
In conclusione. A mio avviso, con la non esecuzione del tunnel e relativo parcheggio, si perderebbe un’occasione per dare al traffico cittadino una soluzione definitiva. E senza pesare, questa volta, direttamente sui contributi dei soliti termolesi.
Si deve, però, procedere per gradi, visto che la decisione deve essere presa prima della fine dell’anno. E allora, i tempi devono essere i seguenti. Primo: si fanno dei chiari progetti esecutivi; secondo: si informa il popolo e si fanno conferenze illustrative per discuterne; terzo: si fa un referendum e si prende la decisioni con una larga maggioranza di almeno i due terzi dei votanti.
Se la popolazione risponde “picche” si chiede al governo che i soldi stanziati siano utilizzati oltre che per un sondaggio del sottosuolo termolese effettuato sul percorso degli scavi del tunnel, anche per una serie di altre opere indispensabili, già individuate, allegate alla stessa proposta come “interventi alternativi”.
This is the question: questa è “demograzia”!
Sondaggio: Il Comune di Termoli vede la luce in fondo ad un Tunnel. E voi?