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TERMOLI – Dopo estenuanti e trepidanti attimi di suspense, con milioni di italiani incollati davanti ai monitor a sudare freddo e carichi di adrenalina, è arrivato l’annuncio: «Luigi Di Maio ha vinto!» Aggiungerei che si è trattato di una partita complicatissima di cui si prevedeva una vittoria ottenuta sul filo del rasoio.
Siamo alle comiche ragazzi!!!
Una commedia mal orchestrata, con attore protagonista e comparse preselezionate, di cui nemmeno Kim Jong-un andrebbe fiero, fatta passare per applicazione della democrazia diretta, per vittoria della rete! Una sceneggiata a cui tuttavia pochissimi iscritti certificati al MoV, appena il 26%, si sono prestati.
Sceneggiate mal riuscite a parte quello di ieri rappresenta un passaggio storico per il MoV a cui si può dare una doppia chiave di lettura:
per gli utopici ortodossi degli esordi il fallimento degli ideali su cui si è fondato ed è cresciuto il MoV;
Per i pragmatici il semplice, naturale e tanto detestato da molti passaggio da utopico e inapplicabile movimento orizzontale a partito ufficiale e tradizionale con leader e capi politici.
Andrea Salome