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Il Mercato di Via InghilterraTERMOLI _ «I venditori di ortofrutta, di latticini e pescato dovranno adeguarsi ai nuovi obblighi normativi se vogliono continuare a vendere nel Mercato di via Inghilterra a Termoli». E’ quanto ha dichiarato oggi nel corso di una conferenza stampa in Comune il direttore del settore alimenti e nutrizione dell’Asrem di Termoli Andrea Di Siena che, ieri, ha chiesto ed ottenuto dall’Amministrazione comunale, la chiusura dell’area mercatale di via Inghilterra per carenza igienico-sanitarie.

Le strutture di vendita presenti non sono state trovate in regola – ha dichiarato ancora Di Siena alla presenza del Sindaco Antonio Di Brino e del vicesindaco, Vincenzo Ferrazzano -, per tale motivo, pur considerando il periodo vicino alle festivita’ pasquali, abbiamo chiesto l’ordinanza cautelativa. La zona e’ stata trovata poco pulita ed i banchi non a norma. Se i venditori tra commercianti ittici, venditori di frutta e verdura cosi’ come di latticini vogliono riaprire in tempi brevi, dovranno munirsi di banchi in metallo e non piu’ in legno perchè piu’ igienici, dovranno collegare gli stessi direttamente alle fognature ed evitare lo scolo dell’acqua al suolo, dovranno provvedere ad un’adeguara copertura degli espositori. E, non da ultimo, provvedere a registrarsi all’Asrem”.

Gli ambulanti, a seguito del provvedimento di ieri, hanno protestato con veemenza per il danno subito visto l’arrivo delle festività pasquali. ”Non si poteva derogare alla situazione trovata – ha dichiarato il Sindaco -. L’area mercatale provvisoria situata nel parcheggio del magazzino alimentare sarà munita di box fissi per la vedita in attesa della realizzazione del nuovo mercato in via Montecarlo per il quale e’ stato gia’ predisposto il progetto e sono stati ottenuti i fondi”.

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1 commento

  1. Sempre in ritardo.
    Sembra che solo ora il Dr. Di Siena,Dirigente del Settore Alimenti e Nutrizione dell’ARSEM, si sia accorto della non rispondenza alle norme igienico-sanitarie del mercato di Via Inghilterra, struttura che molto probabilmente lo stesso Dirigente e i suoi collaboratori, avrà più volte frequentato come i comuni cittadini. Il problema risale da molto tempo, e tutti hanno fatto finta di non non vedere e di non sapere. Questo caso mi riporta alla mente la questione dell’acqua potabile ai triolometani che solo nell’autunno del 2011, il solito Dirigente Dr. Di Siena, sempre a scoppio ritardato, ne ha preso atto; problema che ha generato gravi disservizi e disagi a molti cittadini e attività commerciali, all’esame ancora delle autorità giudiziarie, e che a oltre due anni non è ancora produce alcun chiarimento, e che si spera non venga coperto da uno strato di sabbia. Certamente i politici e gli amministratori, hanno grandi responsabilità nel loro operato, ma spesse volte le maggiori responsabilità devono essere ricercate in una classe di dirigenti non all’altezza del ruolo a loro assegnato.