TERMOLI – …Francesco si era avvicinato a me perché avevo in mano l’ultimo mio libro “35 anni di poesie in vernacolo termolese”. Voleva conoscermi. Non ci avevo mai parlato e lo trovai molto interessato alle mie poesie. Naturalmente gli regalai il libro che accettò molto volentieri. Mi disse che aveva apprezzato le poesie che parlavano di Termoli. “Questo è il primo che traduce il vernacolo in lingua”. Gli dissi. Allora, faceva parte ancora del Consiglio Comunale termolese militando nelle file di Forza Italia.
Qualche anno dopo si presentò come sindaco contro l’avvovato Sbrocca. Vinse! E due anni dopo me lo ritrovai come relatore alla presentazione del mio nuovo libro “Termoli, Napoli, Milano…SOLO ANDATA!”. Era l’anno 2018.
Il passo successivo sarebbe stata la Presidenza alla Regione. E anche questa volta l’ha spuntata con largo margine (62,24%) contro Roberto Gravina (36,32%), candidato della formazione di Centro-Sinistra: Roberti contro Roberto.
Ma il “nostro” era al plurale…! Una passeggiata! Ma fatta con molto impegno e determinazione. E competenza!
Insomma, un “gradino alla volta”, l’ingegnere Francesco Roberti sta facendo la scalata che lo porterà dritto, dritto a Montecitorio. Avremo un altro onorevole Termolese che ci darà certamente molte soddisfazioni.
La sostituzione di Toma, il Presidente uscente, con il nuovo astro della politica molisana si è conclusa: Alea acta est! E si avvia a portare la nostra piccola Regione ad un livello certamente più apprezzabile. Durante le votazioni, il centro sinistra, in verità, non è entrato mai…in partita, come si dice in gergo calcistico. Ancora una volta, forse l’ultima, uno dei pupilli di Berlusconi, si è insediato su una poltrona che scottava, tenuta da un presidente che in cinque anni non è riuscito a portare quasi nessuna innovazione e anzi a privare la Regione dei più importanti servizi sanitari facendo praticamente quasi chiudere tre fra gli ospedali più prestigiosi: quelli di Termoli, Larino e Venafro. Silvio, certamente, lo starà benedicendo da lassù (sic!)! Il Molise conta molto sul nuovo Presidente che è il primo appartenente ad un paese del cosiddetto Basso Molise.
E, come è nel mio stile, ho dedicato a lui un sonetto (alla maniera del Belli) in vernacolo termolese per omaggiarne la bravura ed auspicargli una carriera sempre più gratificante.
26 GIUGNE 2023: ‘I RÉGGIONÁLE Vabbé’! ‘I Réggiónále so’ concluse! Robbèrte, Presedènte cónclamáte è státe ‘nd’u Mólise ‘u cchjù vötáte e ‘u Céntro-sinistre ormáje è fuòri use. Ha sbarajáte l’âte candidáte sènza prumétte máre, mónte e cóse che facele própóne l’ambizióse ma de fâ ‘na póliteche oculáte e recuperâ i cingh’anne passáte attuanne ‘i promésse disattése che Toma ne’ nn’avève réalizzáte: remétte in sèste ‘i Spedále e ‘a Sanitá spiagge e turisme che c’hanne fatte ‘i spèse e tanta stráde che c’hann’areccungiâ. E tant’âte cóse...! Ma ‘nu tavitte dice: “Robbè’, attinte ch ’i chjacchiere c’i pòrte spésse ‘u vinte!”.
26 GIUGNO 2023: LE REGIONALI.
Tutto bene! Le Regionali si sono concluse!
Roberto, Presidente conclamato
è stato nel Molise il più votato
e il Centro-sinistra è ormai fuori uso.
Ha sbaragliato tutti gli altri candidati
senza promettere mari e monti e cose
che facilmente propone l’ambizioso
ma di fare una politica oculata
e recuperare i cinque anni ormai trascorsi
attuando le promesse disattese
che Toma non aveva realizzato:
rimettere in sesto gli Ospedali e la Sanità
spiagge e turismo che ne hanno fatto le spese
e tante strade che devono essere sistemate.
E tante altre cose…!
Ma un proverbio termolese recita: Roberto attento
che “le chiacchiere se le porta spesso il vento!”.
Saverio Metere