CAMPOBASSO _ Durante la riunione del Coordinamento Regionale del partito della PDL, svoltasi lunedì sera presso l’Hotel Rinascimento a Campobasso, la presenza in sala dell’ex sindaco di Trivento, Pasquale Corallo, nella sua qualità di membro del coordinamento regionale del partito, ha suscitato, dapprima l’indignazione del Presidente della prima commissione consiliare, Antonino Molinaro, e, di seguito una sua reazione forte sotto il profilo politico, in risposta all’attacco sferratogli dallo stesso Corallo.
Questo il commento di Molinaro. “Durante i lavori del Coordinamento Regionale, Corallo ha preso la parola attaccando gratuitamente e pesantemente sia me, che Eldo Fierro, protagonisti, a suo dire, delle delicate vicende politiche che hanno interessato il comune di Trivento negli ultimi tempi.
 
Ora, posto che Corallo non ha avuto neanche la cortesia di attendere la replica da parte degli interessati, mi vedo costretto a farlo a mezzo stampa, ricordando che lo spessore politico di un uomo si misura prima ancora che con l’attacco, anche e soprattutto con la capacità di sostenere un regolare contraddittorio, consentendo all’interlocutore di replicare. Sono, infatti, questi i ritmi di un dibattito serio e costruttivo.
 

La chiarezza e l’onestà intellettuale che da sempre hanno improntato la mia azione politica e amministrativa, impongono doverose precisazioni (rectius rivelazioni), circa gli accadimenti reali che hanno generato la triste situazione in cui oggi versano i miei concittadini, a favore dei quali ho sempre lavorato non solo con impegno ed integrità, ma anche con affetto sincero, mai manifestato artatamente per poi sconfessarlo come qualcun’altro ha fatto.

Ancora una volta provocato da Corallo, intendo definitivamente chiarire le posizioni di ciascuno e dimostrare quanto grave e ingiustamente umiliante sia per me, oggi, ritrovarmelo nell’organigramma del Partito PDL, addirittura nel coordinamento regionale! Orbene.

È opportuno ricordare che in prossimità delle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di Trivento, si sono susseguite una serie di incontri con i responsabili del partito del PDL, al fine di addivenire ad una soluzione di sintesi tra i diversi interessi che animavano i maggiori esponenti politici di riferimento del Paese.

Un primo incontro si è tenuto presso la sede del PDL di Isernia, alla presenza autorevole del Presidente On.le Michele Iorio, nonchè del Coordinatore Regionale, Sen. Ulisse Di Giacomo, fra il sottoscritto, l’ex sindaco Corallo, il consigliere provinciale Fierro e gli ex consiglieri comunali di Trivento, con il precipuo scopo di accordarsi sulla composizione di una lista unica del PDL, in considerazione del fatto che, evidentemente, si erano create più anime, quella di Corallo e quella di Molinaro ed altri.

Il compito, tutt’altro che facile, ha reso necessaria una seconda riunione con l’obiettivo fra gli altri, di individuare un unico nominativo, quale sindaco, condiviso da tutti. Ebbene di fronte alla proposta avanzata dal “gruppo” di Corallo, di candidare a sindaco Eldo Fierro, il “gruppo” di Molinaro ha avanzato delle perplessità. In considerazione di ciò il Coordinatore Regionale, per ragioni di opportunità politica, ha ritenuto di conferire ad Eldo Fierro l’incarico di trovare un accordo tra i due schieramenti e di comporre una lista.
 
L’espletamento del suddetto incarico ha reso necessarie altre riunioni dalle quali si è chiaramente potuto arguire, tra le altre cose, quali fossero le vere ragioni politiche e amministrative per le quali l’allora sindaco Corallo, fu sfiduciato e che meritano di essere ricordate: una gestione della cosa pubblica arbitraria, discutibile sotto diversi profili, personalistica, evidentemente troppo distante dal metodo collegiale che solo può garantire, nella sintesi nelle decisioni, il rispetto delle volontà di ciascuno, come si confà a sistemi di governo democratici e realmente partecipativi.

Un’amministrazione che lo ha visto distrarre somme vincolate, che lo ha visto destinatario di avvisi di reato da parte dei Giudici Contabili. Un’azione politico-amministrativa che ha generato frizioni all’interno della maggioranza che lo sosteneva, tanto da indurlo ripetutamente in contraddizione, fino a fargli destituire un suo Assessore con la definitiva spaccatura dei due gruppi che, poi, si sono ritrovati nuovamente a discutere sulla scelta del candidato Sindaco.

Tornando agli incontri succedutisi durante tutto il mese di maggio, per oltre un mese l’incaricato” Fierro ha lavorato al progetto di intesa fra i due schieramenti e alla composizione di una lista di persone nuove designate da ciascun “gruppo”.

Ogni sforzo in questa direzione si è, tuttavia, rivelato inutile posto il comportamento ambiguo di Corallo il quale, prima disponibile al confronto, alla sintesi su scelte e nomi condivisi, dinanzi agli organi di partito, assumeva, poi, nelle strade del Paese, tra la gente, condotte oltremodo scorrette nei confronti dei suoi interlocutori alleati politici, tali considerati, evidentemente, solo quando a Corallo conveniva farlo credere!

Dopo essersi tanto adoperato, finalmente Corallo avanza la sua proposta: sei persone nuove in lista, una Giunta che fosse esattamente espressione di entrambi i gruppi, con la presenza di una assessore esterno che, neanche a dirlo, viene individuato e proposto dallo stesso Corallo nella sua persona!
 
Nonostante le ragionevoli e comprensibili resistenze che pure avrebbe potuto opporre il mio gruppo di fronte a tanto ardire, nello spirito della coesione, il sottoscritto ha deciso di accettare per il bene del partito, purchè ci si concentrasse sulla vittoria del centro destra.

Ma vi è di più, per rafforzare l’intesa si offre a Corallo e ai suoi, anche l’opportunità di indicare un candidato sindaco a lui vicino.

Non si riesce davvero ad immaginare cos’altro bisognava sacrificare sull’altare di Corallo per soddisfare le sue pretese. L’audacia dell’ex sindaco, tuttavia, non ha limiti e, dopo appena due giorni da un accordo che, come anche un novello della politica comprenderebbe, era sfacciatamente sbilanciato a suo favore, riesce a inventarsene un’altra pur di mandare tutto a monte e perseverare nel suo, mai abbandonato, intento teso a presentare una sua lista autonoma.

La tracotanza però gli gioca un brutto scherzo e nella presentazione della lista, compie delle irregolarità che gli comporteranno l’esclusione da parte dei giudici amministrativi.Ecco allora un altro, l’ennesimo, gesto di apertura verso Corallo.

Gli si chiede, infatti, la disponibilità a trovare nuovamente un’intesa, avendo dovuto ormai demordere, suo malgrado, dal proposito di correre con una sua lista.
 
Pur di non sostenere la lista del PDL, però, non trova pretesto migliore se non quello del tutto personale, relativo alla sua antipatia verso le persone di
Molinaro e Fierro, presenti nella lista del PDL. Ancora una mano tesa a Corallo: gli si propone di avanzare una sua richiesta.

Ma, non avendo più nulla da inventarsi, Corallo si toglie la maschera e confessa: lui, uomo del PDL, voterà e farà votare la lista di sinistra, tanto che durante la campagna elettorale, in occasione di una partita di calcio, annuncia la sua profezia per cui contribuirà a fare primo degli eletti, un candidato della lista di sinistra, Domenico Santorelli.

La profezia puntualmente si avvera. Allora la domanda oggi “sorge spontanea”: non è che Corallo ha messo in scena questo tragicomico teatrino, accordandosi anzi tempo con la sinistra, al solo scopo di evitare che questa, una volta al governo del paese, grazie anche al suo contributo, mettesse in discussione la gestione della sua amministrazione?

Rivolgo a questo punto un appello al Coordinatore regionale del partito affinchè prenda immediatamente provvedimenti. Se grave, infatti, era la sola circostanza di aver inserito nel coordinamento regionale un uomo che, per sua stessa ammissione, ha contribuito alla vittoria del centro sinistra, oltremodo mortificante per la sensibilità politica dei tanti uomini e delle tante donne che insieme a me hanno lavorato per l’affermazione del PDL, è, oggi, dover addirittura subirne gli attacchi investito oltretutto della qualifica di organo di partito (contro cui ha lavorato)!”

                                                                                                                                                            Antonino
                                                                                                                                                             Molinaro

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