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pinorutaTERMOLI – Con recente comunicato stampa, il Presidente Frattura e l’assessore Facciolla, nel trasmettere la notizia di rigetto da parte del Tar Molise del ricorso promosso dal Codacons contro l’istallazione di una nuova linea nell’industria chimica della Momentive, nel nucleo industriale di Termoli, attribuiscono (questa volta) al Codacons la responsabilità di avere promosso un’azione giudiziaria determinando, con ciò stesso, la perdita di posti di lavoro.

La notizia, precipitosamente catapultata sulla stampa, merita qualche precisazione ed apre alcune riflessioni:

innanzitutto si apprende, per la prima volta, con certo stupore, che gli attuali amministratori regionali (Presidente ed assessore all’ambiente) a dispetto della facile propaganda elettorale, siano convinti sostenitori del potenziamento del Polo Chimico nel nucleo industriale di Termoli (peccato che non lo abbiano detto anche ai cittadini, di Termoli, Guglionesi, Campomarino, e Portocannone, ovvero agli agricoltori, ai produttori di vino e agli operatori turistici della zona, nel corso delle più recenti elezioni);

La localizzazione di un impianto chimico adattissima pericolosità, quale quello della Momentive, di fianco ad un’altra industria a pericolosità rilevante (quale la turbogas, ben nota al Presidente) ed in prossimità ad altre due industrie chimiche, anch’esse a pericolosità rilevante presenti nel nucleo di Termoli, appariva ed appare, al Codacons, una scelta non soltanto pericolosa ma oltre modo dubbia, prova ne è che lo stesso Tar Molise riconosce che “la particolare complessità delle questioni sollevate costituisce ragione per disporre l’integrale compensazione delle spese”);

In ogni caso, nessuno dubita (si spera) che si tratti di una scelta fortemente impattante sia dal punto di vista ambientale che produttivo, stante le evidenti ripercussioni che la stessa dispiega, comunque, sull’ambiente e, con esso, sullo sviluppo, in zona, di un’ agricoltura di qualità (di cui è lo stesso assessore Facciolla a detenere la delega!!!) e sul turismo (salvo a ritenere che i consumatori privilegino l’acquisto di alimenti prodotti in prossimità dei poli chimici o che, addirittura, gradiscano andare in vacanza a poche centinaia di metri da industrie pericolose);

L’assessore Facciolla ed il presidente Frattura, che si fanno carico di tutelare i presunti 50 posti (quali? e, soprattutto, per chi?) dell’impianto chimico, dimenticano (o fanno finta di dimenticare) gli effetti sulla produzione agricola e sull’indotto turistico di scelte così deflagranti (salvo ritenere che sia possibile proporre ad Expo il logo del Molise con il simbolo della Momentive, ovvero ex Union Carbide: qualche accesso ad Internet forse chiarirebbe le idee un po’ confuse dei nostri amministratori scongiurando facili slogan);

Da ultimo, in merito al Codacons, preposto alla tutela dell’ambiente e dei consumatori, si ritiene che tale scelta sia da evitare, per ragioni di pericolosità idraulica, ambientale e sismica, oltre che per ragioni di vicinanza ad altri industrie ad incidenza rilevante.

È per questi motivi che alla luce della complessità della vicenda espressamente condivisa dallo stesso TAR e nel silenzio generale, il Codacons Molise proporrà appello dinanzi al Consiglio di Stato a tutela dei consumatori, dell’ambiente, del territorio, della salute dei cittadini, dell’agricoltura di qualità, del turismo e del Molise, di cui spesso, il giorno dopo delle elezioni ci si dimentica.

Codacons Molise
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