CIVITACAMPOMARANO _ Avevamo pensato di soprassedere sul comunicato “furbo” di Telecom in merito alla rimozione della cabina telefonica di Civitacampomarano ma poi abbiamo pensato che é nostro compito cogliere l’occasione dell’attenzione mediatica per offrire una corretta informazione ai cittadini sulle norme che regolano la materia. Siamo rammaricati per l’inciampo di Telecom, gestore al quale riconosciamo, nel nostro rapporto quotidiano di reclami, ricorsi e conciliazioni, la maggiore attenzione alla custumer satisfaction, al corretto rapporto con gli utenti e la disponibilità a riparare gli errori. Questa volta però Telecom ha puntato proprio sulla disinformazione del cittadino, dicendo in sostanza “ tanto rumore per una cabina che rende poco”. Noi vogliamo far comprendere appieno ai cittadini l’emblematicità della “battaglia per la cabina” e, permettetici, che l’azione svolta dal Movimento Consumatori sulla vicenda non si è ispirata ad una puntigliosità o solo all’aver ragione su Telecom. Come andiamo dicendo da tempo è uno dei nostri principali obiettivi la modernizzazione della nostra società , promuovendo il cambiamento favorito dall’enorme e rapida trasformazione dovuta alle nuove tecnologie.
Lo scenario delle liberalizzazioni incomplete ed incompiute non è però una prateria senza leggi e regole. Così i servizi “liberalizzati”; telefonia, poste, energia, gas, elettricità ecc sono regolamentati avendo tra i principi basilari quello del “ servizio universale”, in questo caso attraverso il “ codice delle comunicazioni elettroniche” che deve garantire i servizi essenziali. Il servizio universale nei vari settori è ben pagato dallo Stato. Telecom, affidatario del servizio universale della Telefonia sa bene queste cose e che il criterio della diseconomia della struttura, nel caso di Civitacampomarano, non è sufficiente a rimuovere la cabina, come ha dovuto riconoscere nella risposta all’AGCOM e come è riportato nella narra tiva della detemina.
Questo risponde al principio che anche un solo anziano privo di telefono deve avere la possibilità di comunicare con il figlio emigrato o di chiamare il medico se non c’è campo per i telefonini, non c’è un altro posto pubblico telefonico, non c’è altro mezzo per comunicare se non con i segnali di fumo. Vivaddio, noi che non ci siano dati il compito di parlar male, possiamo ben dire che questa è una buona legge! Questa precisazione serve innanzitutto ai cittadini per essere informati sulle nuove regole nel cambiamento ma, permettetici, anche a noi, per la nostra credibilità nell’azione che svolgiamo volontaristicamente, perché non facciamo battaglie per sfizio, perché ci riteniamo promotori del cambiamento ma abbiamo anche il compito di tutelare i cittadini utenti, in particolare i più deboli. Infine ci facciamo una domanda, perché Telecom, Poste italiane, Ferrovie Italiane, ben retribuite dallo Stato e quindi da noi cittadini per assolvere il “servizio universale”, per gestire le strutture che non incassano abbastanza, tentano di forzare le regole ? Noi ci siano dati una risposta. Grazie per lo spazio che vorrete darci.
Filippo Poleggi
Presidente Movimento Consumatori Molise