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Concepiamo il territorio come spazio di prossimità senza confini, come luogo e tempo in cui sperimentare forme di convivialità delle differenze, in cui ricreare coesioni e alleanze sociali tra i soggetti colpiti e offesi dalla ristrutturazione economica attuale: la solidarietà tra gli sfruttati non conosce barriere di nazionalità, di provenienza.
La lotta contro le trivellazioni e per la difesa dei nostri territori è una lotta che deve condurci a mettere in discussione l’intero sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura che caratterizza tristemente la nostra epoca attuale: è per questo che noi non ci fermeremo il 17 Aprile, ma per i prossimi mesi continueremo a raccogliere le firme per la promulgazione dei referendum sociali della prossima primavera contro la buona scuola, contro lo sblocca italia, contro il job’s act.
Il sistema di produzione globale, in buona parte strutturato sulle estrazioni dei combustibili fossili, è infatti lo stesso che genera le guerre e le violenze globali da cui decine di milioni di persone sono oggi in fuga, è lo stesso sistema che ci umilia e ci offende e ci fa diventare sudditi, in continuo stato di dipendenza dai padroni del mondo, dai ricchi di oggi.
È per tutti questi motivi che invitiamo le popolazioni a diffidare da chi, in nome della difesa del territorio, predica e produce discriminazioni, riproducendo le stesse identiche logiche di quel sistema che solo apparentemente sembra contestare.
R@P Molise