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CAMPOBASSO _ Dopo l’illustrazione all’interno del Consiglio Regionale del pacchetto anticrisi, giunge puntuale l’intervento del consigliere regionale del PD Danilo Leva: “Le misure anticrisi illustrate dalla Giunta Regionale sono arrivate, senza alcuna forma di dibattito, in Consiglio Regionale in ritardo rispetto alla gravità della crisi in atto. Le misure illustrate puntano al rafforzamento del ruolo dei confidi (così come attuato nelle diverse regioni) e sono incentrate sul nuovo ruolo della Finmolise nella erogazione delle garanzie.

Ci auguriamo, tra l’altro, che tale funzione sia rispondente, nella sua operatività quotidiana, alle richieste degli Istituti Bancari (vedi dibattito sulla ponderazione zero) ed alle necessità del tessuto imprenditoriale molisano che, giova ricordarlo, ha subito una contrazione degli impieghi bancari (-4,9% dati Unioncamere Molise) superiore alla media nazionale. Ritengo, inoltre, opportuno che le misure riservino una maggiore attenzione ad alcune criticità emerse nei mesi scorsi quali:

1) Una riduzione del credito particolarmente concentrata sulle microimprese con meno di 5 dipendenti (come rilevato anche dal documento del Ministero dell’Economia e delle Finanze: Imprese, Lavoro, Banche) e conseguente alla restrizione dei criteri di concessione del credito (causata dalla crisi del mercato finanziario internazionale). Una riduzione che, unita alle rigide disposizioni introdotte da Basilea 2, rischia di creare pericolose forme di esclusione finanziaria nel tessuto imprenditoriale. L’allarme usura, lanciato dal Governatore della Banca d’Italia e da alcune importanti associazioni (CGIA Mestre e Confesercenti), rappresenta un importante campanello d’allarme e richiama la necessità di un intervento straordinario sul tema anche nelle forme.

2) La riduzione degli occupati, concentrata nel sud tra i giovani con meno di 34 anni (vedi indagine ISTAT sulle forze lavoro 2009) pone l’esigenza di attivare strumenti (incluso il credito) di politica attiva del lavoro che favoriscano l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro di coloro che sono privi di stabile occupazione.

Pertanto, sarebbe utile l’inserimento, tra le misure anticrisi, di una forma di Microcredito che, utilizzando un diverso moltiplicatore delle somme a garanzia e comunque funzionale allo scopo, consenta, nel rispetto delle sue tradizionali finalità, l’accesso al credito a coloro che, per diversi motivi (vedi criteri Basilea 2), non hanno sufficienti garanzie o sono considerati non bancabili.Con il Microcredito quindi sarebbe possibile offrire una risposta positiva sia alle esigenze di liquidità delle piccole/microimprese accentuate dalla crisi economica e sia alle esigenze dei giovani, privi di stabile occupazione, che intendono costruirsi un futuro nella nostra regione e non intendono attendere 2/3 anni per vedersi eventualmente bocciare (vedi esperienza art.15) una richiesta di contributo/finanziamento per l’avvio di una iniziativa imprenditoriale. Il Microcredito, inserito all’interno delle misure anticrisi, potrebbe trasformarsi da episodica opportunità finanziaria a strumento ordinariamente promosso dagli Istituti Bancari in accordo (aspetto particolarmente importante) con le organizzazioni economiche e sociali presenti sul territorio. Tale proposta rientra perfettamente nella strategia attivata dalla Commissione Europea che prevede, con specifiche misure, il rafforzamento del microcredito (progetto jasmine) e l’attivazione di uno sportello per fornire microcrediti ad aziende in difficoltà o a persone che hanno perso il lavoro.

In tale contesto, sarebbe preferibile stabilire forme di monitoraggio delle misure anticrisi, attraverso un coinvolgimento pieno del Consiglio Regionale, per apportare quelle modifiche capaci di una maggiore attenzione alle microimprese, le quali, da sempre, rappresentano un inesauribile serbatoio occupazionale e svolgono una funzione produttiva e di servizio particolarmente importante nella nostra regione”

Danilo Leva
Consigliere Regionale PD