CAMPOBASSO – Avvelenamento colposo delle acque di San Polo Matese, al via il processo: il giudice ammette la costituzione di parte civile dei cittadini e del Codacons. Soddisfatto l’avvocato Massimo Romano che rappresenta i cittadini. Si è aperto questa mattina il processo per l’avvelenamento colposo delle acque del Comune di San Polo Matese che vede imputati il responsabile del Consorzio industriale di Bojano Campobasso ed il gestore dell’impianto di depurazione.

I fatti si riferiscono al giugno 2012, quando, per problemi tecnici all’impianto di depurazione del Consorzio industriale, furono immessi i reflui fognari (“..acque che risultavano di colore giallo bruno, dal tipico odore di refluo fognario e con massima presenza di batteri coliformi e di escherichia coli, tipici indicatori di avvelenamento fecale”) nella rete idrica di acqua potabile.

Questa mattina il Giudice Monocratico del Tribunale Penale di Campobasso ha ammesso la costituzione di parte civile di numerosi cittadini residenti in San Polo Matese che subirono l’avvelenamento, rappresentati dagli avvocati Massimo Romano e Carmen Romano, e del Codacons, con gli avvocati Del Vecchio e Iammatteo, per i profili di danno ambientale e per la salute pubblica.

Ammessi anche i testi e i periti delle parti. “Episodio gravissimo – ha commentato l’avv. Massimo Romano, che difende i cittadini costituiti parte civile – che richiede un accertamento scrupoloso delle responsabilità: ci sono in gioco valori assoluti quali la salute dei cittadini e la difesa dell’ambiente”.

Articolo precedenteGiuditta raccoglie l’appello del Comitato via Udine e visita quartiere: Comune si faccia carico di gioie e dolori
Articolo successivoLungomare nord, D’Andrea denuncia: privati stanno distruggendo le dune favoriti da recinti e cancelli