CAMPOBASSO _ “Esprimo tutta la mia soddisfazione per l’ennesima vittoria giudiziaria arrivata ieri; l’assoluzione di Massimo Zullo e Giuseppe Guerriero è la prova che l’intero procedimento denominato Piedi d’Argilla faceva parte di un vero e proprio disegno accusatorio teso a screditare non solo la mia persona, in qualità di imprenditore e rappresentante politico-istituzionale, e la mia famiglia ma anche validi professionisti”.
Così l’on. Aldo Patriciello a seguito della sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d’Appello di Campobasso in riferimento ad uno dei filoni collegato al processo Piedi d’Argilla. Assolti perché il fatto non sussiste il geometra Massimo Zullo, capo-cantoniere dell’Adanti, e Giuseppe Guerriero, ex capo della polizia giudiziaria del Tribunale di Isernia.
“La giustizia continua a fare il suo corso – continua Patriciello – e nonostante sia passato tanto tempo la verità e la nostra innocenza è stata riconosciuta nelle aule dei Tribunali al cui giudizio sia io che tutti coloro coinvolti nei procedimenti non ci siamo mai sottratti. Grazie alla nostra tenacia è stato sgretolato il castello accusatorio per destabilizzare la mia posizione e quella di coloro che hanno partecipato ai lavori della variante di Venafro. Gli ultimi otto anni sono stati un incubo per tutti noi, per coloro che hanno sempre fatto il loro lavoro con correttezza, dignità e rispetto. Vorrei esprimere altresì la mia vicinanza a tutti questi professionisti, alle loro famiglie, che hanno dovuto subire questo calvario; un calvario che, ne sono convinto, si concluderà definitivamente”.