CAMPOBASSO _ Per chi volesse farsi un’idea della stranezza (tristezza) dei tempi che viviamo inviterei tutti a porre attenzione su questo ennesimo scandalo molisano. Il comparto del trasporto pubblico locale è in fibrillazione da mesi, ormai: i cittadini lamentano il taglio delle corse e dunque la sottrazione dei più comuni servizi essenziali; i lavoratori il rischio del taglio dei posti di lavoro per effetto dei tagli chilometrici. Si preannuncia, come è stato per la sanità, un piano di rientro di circa 30 Milioni di euro per pagare i debiti pregressi accumulati in anni di gestione del settore, per così dire, allegra e spensierata.
Nel frattempo, recentemente la Giunta, per fare economie, ben ha pensato di tagliare anche le carte di libera circolazione gratuita per gli invalidi di guerra, per gli anziani e per i disabili. Giusto, no? C’è la crisi, è giusto che paghino i più deboli. Il mondo va alla rovescia. Il 21 marzo 2011, con delibera n. 193, la Giunta scuce altri 370mila euro per pagare i debiti della LTM, la società interamente regionale proprietaria della nave Termoli jet, già nota come ricettacolo di alghe inutilmente a bagnomaria nel porto di Termoli.
Si chiama “finanziamento socio a norma del codice civile”, si legge “scarichiamo sui cittadini molisani i debiti della nave turisti”. Ricordo che numerosi componenti della Giunta regionale sono indagati nell’ambito di una maxi inchiesta volta a far luce sull’accaduto (e si spera che si pervenga in tempi ragionevoli ad un accertamento, visto che sono già passati 5 anni e nel frattempo hanno bruciato ulteriori Milioni di euro dei soldi dei cittadini.) Quanto è costata, dal 2006, l’operazione della nave? Per caso circa 10 Milioni di euro (7,9 per l’acquisto, più altre centinaia di migliaia di euro per “la salvaguardia del valore patrimoniale”)?
Massimo Romano Costruire Democrazia