TERMOLI _ La Giunta Di Brino non revocherà il provvedimento di sanatoria del palazzo di Contrada Mucchietti a seguito del quale è stata indagata dalla Procura della Repubblica di Larino per abuso d’ufficio. 

Il palazzo, costruito dall’imprenditore Iula già finito nel mirino della Procura di Larino, e posto qualche anno addietro sotto sequestro, con il Piano casa è stato oggetto di una delibera comunale di acquisizione dell’area verde e di un cambio di destinazione d’uso dello stabile che da residence è stato trasformato in immobile ad uso civile.

Tale operazione è finita al centro dell’indagine della Procura frentana in quanto quell’immobile era gravato da provvedimenti giudiziari preesistenti al momento dell’acquisizione dell’area verde. L’avviso di garanzia non sembra sia andato troppo a genio all’Assessore all’Ambiente Luigi Leone che, in una recente lettera, aveva chiesto la revoca del provvedimento. Sulla vicenda l’esecutivo comunale non sembra avere alcuna intenzione di tornare sui propri passi. Anzi. Conferma in pieno il provvedimento firmato.

Tutto iniziò nel 2000 allorquando i costruttori proprietari di quell’area situata di fronte al Palazzetto dello sport, vicino il nuovo ospedale, chiesero la riqualificazione della zona perchè fossero stabiliti i limiti previsti dal Prg. Il Tar Molise gli diede ragione e nominò un commissario ad acta il quale procedette alla riqualificazione del terreno che da verde divenne edificabile. Un bel “salto in avanti” quello ottenuto dai proprietari dell’area che a questo punto andarono spediti verso la lottizzazione. E così fu.

Sulla base di quell’atto e di un progetto guardacaso già pronto, l’impresa ottenne il permesso di costruire con il limite, però, di dover realizzare un immobile destinato ad attività ricettive e di ristoro. Nell’arco di un anno e mezzo circa il fabbricato fu realizzato in conformità ai dettami dei giudici amministratori molisani. A conclusione degli interventi ed a palazzo finito, però, qualcosa è andato diversamente. L’impresa, infatti, vendette le unità immobiliari come appartamenti vanificando in tal modo la previsione di base per la quale i costruttori erano stati autorizzati a realizzare il fabbricato.

Gli atti di vendita furono effettuati da più notai della città. Non tardò, a quel punto, l’intervento della Procura di Larino che aprì inchiesta indagando i costruttori avendo ravvisato la violazione della destinazione d’uso dello stabile. Gli stessi inquirenti decisero anche il sequestro gli appartamenti non ancora venduti.

Trascorsi alcuni anni dall’indagine della Procura di Larino, è oggi intervenuto il Piano casa. Con tale normativa l’impresa si è messa in regola per cui pur con dei limiti, ha potuto modificare quella che era la destinazione originaria del fabbricato. Proprio il giorno prima della caduta dell’Amministrazione Greco, l’impresa ha effettuato la Dia sulla base delle previsioni sul Piano casa. Decorsi i termini senza che da parte del Commissario prefettizio che era stato nominato nel frattempo, a seguito della fine del mandato politico-elettorale del notaio, la costruzione potrebbe aver assunto i crismi della legittimità.

Su questa base si è inserita la delibera di Di Brino che ha autorizzato l’ufficio tecnico a stipulare un contratto per la cessione da parte dell’impresa di aree perchè il fabbricato a seguito della Dia posta in essere aveva acquisito suscettibilità residenziale ovvero era già avvenuta la trasformazione da residence ad unità immobiliari.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

3 Commenti

  1. costruzioni
    Canbiano i colori ma la manfrina è sempre la stessa, resto comunque dell’idea che se un terreno in una zona edificabile lo inserisci in verde attrezzato(penalizzando i proprietari), devi in 5 anni tu amministrazione acquisire l’area ed attrezzarla per quelli che sono gli scopi prefissi.
    Se poi lasci tutto comè mi sembra giusto che i proprietari alla scadenza dei 5 anni si rivalgano e facciano quello che fanno tutti, lo stabilisce la legge.

  2. non legge ma scrive
    L’assessore Leone firmando senza senza leggere dimostra di essere poco cauto. Se è vero che non sapeva perchè ha firmato? Era libero sia di non firmare, sia di leggere prima di firmare, sia di chiedere spiegazioni. Non lo ha fatto, ha firmato e basta.L’assessore Leone dimostra però di saper scrivere (non legge ma scrive)e intima al Sindaco di revocare la delibera altrimenti …Assessò fà u serio. Non siamo mica tutti scemi, ora cosa vuoi dimastare? Sei passato da destra a sinistra perchè ti piace vincere e comandare, allora prenditi le tue responsabilità visto che stai sempre dalla parte dei vincenti.La delibera non si può più revocare e lo sai benissimo, infatti sono stati fatti tutti gli atti consequenziali (passaggi di proprietà ecc..) anche grazie alla tua firma. Ora se vuoi dimostrare di essere serio dimettiti. Scrivi una bella letterina al Sindaco dove rassegni le tue dimissioni da componente della giunta. Prima di firmare però rileggi.