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Filippo MonacoLARINO _ Da molto tempo l’assistenza sanitaria all’interno della Casa Circondariale di Larino è un problema che sembra gravare esclusivamente sulle spalle degli infermieri, inseriti in turni di lavoro massacranti. Insieme ad altri colleghi consiglieri avevo chiesto chiarimenti in merito già dal mese di gennaio e ci venne risposto, dall’assessore competente, che ben presto si sarebbe provveduto a garantire l’assistenza 24 ore al giorno, come previsto dal DPCM 1 aprile 2008, n. 126. L’assistenza nel carcere di Larino è stata garantita da soli 4 infermieri che non hanno potuto neanche beneficiare delle ferie, per continuare a garantire il servizio, e che sono costretti a straordinari che non verranno mai pagati per rispetto del piano di rientro dell’Azienda Sanitaria.

Solo dopo l’ennesimo esposto, questa volta inviato da un’infermiera professionale il Direttore del Distretto Sanitario di Larino ha aperto gli occhi ed ha cercato di correre ai ripari. La dipendente AsreM ha preso carta e penna l’11 settembre dopo aver fatto 32 ore lavorative continue! Completato il suo turno (dalle 14 alle 22) non ha visto arrivare la collega del turno di notte, che pure aveva lavorato 24 ore di fila, ed ha quindi continuato il servizio per tutta la notte, il mattino successivo e fino alle 22 del giorno dopo. Tornare a casa avrebbe significato interruzione di pubblico servizio. Intendeva questo l’assessore quando ha rassicurato tutti dicendo che il servizio era garantito? E il Direttore ha scoperto il 12 settembre che il Contratto collettivo prevede un orario di servizio di 36 ore settimanali e che, pallottoliere alla mano, non si riescono a coprire 24 ore al giorno con soli 4 infermieri?

Infatti immediatamente dopo aver letto la lettera dell’esausta infermiera ha disposto un nuovo orario di lavoro con 2 turni al giorno che vanno dalle 8 alle 22 ed ha chiesto formalmente “alla Direzione Aziendale AsreM di assegnare al presidio sanitario interno alla Casa Circondariale di Larino n.2 unità infermieristiche per poter assicurare la presenza h24 come da Protocollo Regionale sulla sanità penitenziaria del 14 settembre 2009”.

La fascia notturna sarà coperta dal Servizio di Emergenza-Urgenza del 118 fino a nuova comunicazione. Ecco che torna il problema dell’assistenza notturna ai detenuti; non è certamente compito del 118 (già gravato da molti altri impegni di soccorso), si tratta solo di un escamotage del Direttore che, non potendo rispettare quanto previsto dal Protocollo Regionale, si è inventato questa soluzione per evitare qualsiasi eventuale conseguenza nel caso in cui si dovesse profilare l’accusa di interruzione di pubblico servizio. Ecco evidenziata ancora una volta la filosofia di base della politica economica dei vertici AsreM: per ripianare la disastrosa situazione economica della Sanità molisana si negano i più fondamentali diritti a lavoratori e utenti, ma non ci si dimentica di pagare premi di produttività a dirigenti che forse mai nella vita hanno fatto un solo minuto in più di lavoro.

Il consigliere
Filippo Monaco
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