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VENAFRO _ È stato presentato martedí scorso nella magnifica cornice del Castello Pandone di Venafro, l’ultimo libro dello scrittore venafrano Amerigo Iannacone, autore di piú di una trentina di libri. “L’ombra del carrubo / La sombra del algarrobo”. questo il titolo della pubblicazione, edita dalle Edizioni Eva, è un poemetto costituito da trentasei frammenti lirici dedicati dal poeta al padre scomparso. La prima edizione del libro è del 2001, quando era uscito, sempre per le Edizioni Eva, con la traduzione francese del poeta Paul Courget. Quella attuale, è una riedizione, sempre in edizione bilingue, ma stavolta con la traduzione in spagnolo del poeta argentino Carlos Vitale. È stata un’interessante e, a tratti, emozionante serata di cultura in, dopo i saluti degli Assessori alla Cultura, Avv. Chiara Capobianco, e la Turismo, Avv. Adriano Iannacone, e, per la soprintendenza, Emilio Izzo, cui si sono alternati relatori di talento. Ida Di Ianni, poetessa e prefatrice del libro, ha fatto un commosso intervento, sentendosi emotivamente coinvolta per aver perso il padre appena un mese fa. Lo scrittore Aldo Cervo, con il simpatico eloquio che lo caratterizza, ha però fatto un’attenta esegesi del testo. È seguito l’appassionato e attento intervento di Giuseppe Napolitano, che oltre ad essere poeta è un critico letterario di valore.

A seguire, hanno letto i testi in spagnolo traduttore Carlos Vitale e il giornalista e scrittore spagnolo José Antonio Martinez Muñoz. Originale un fuori programma delle scrittore molisano ma residente a Frosinone Lino Di Stefano, che ha letto un proprio commento in spagnolo. Ha concluso l’autore, che ha ringraziato commosso. Vogliamo qui riportare, come assaggio della poesia di Iannacone, un breve frammento, in originale e nella traduzione in castigliano di Carlos Vitale.

«Ti è stato risparmiato un altro inverno 
dopo quelli gelidi delle mura avite 

dopo quelli lunghi della prigionia 
dopo quelli duri della solitudine. 
Sei partito 
il 29 settembre, 
aggrappato all’estremo calore
dell’estate che muore.»
E in spagnolo: «Te ha sido dispensado otro invierno 
después de aquellos, gélidos, de los muros ancestrales 
después de aquellos largos de la prisión 
después de aquellos duros de la soledad. 
Has partido
el 29 de setiembre, 
aferrado al último calor 
del verano que muere».