CAMPOBASSO – In imminente uscita la seconda puntata di “Pola 2013, appunti gialloverdi”, curata da tre finanzieri molisani (Urso Attilio, Lanza Antonio e Francesco Petrillo) con la passione per la ricerca storica. Alla nuova edizione hanno collaborato anche studiosi croati (al titolo è stata infatti aggiunto “in sinergia”), in un percorso avvincente che ha permesso di individuare e focalizzare elementi poco noti, o sconosciuti, sulla vita del Corpo a Pola negli anni tra le due Guerre Mondiali. La Regia Guardia di Finanza aveva istituito nel capoluogo istriano importanti centri di addestramento, tra cui la prestigiosa Scuola Nautica. Gli Autori hanno interagito con le cronache del tempo, con Archivi italiani e stranieri, con i ricordi e le testimonianze di semplici cittadini.
Localizzate con esattezza le famose “Baracche” di Veruda, dove venivano addestrati i militari del ruolo mare. Le “Baracche”, purtroppo oggi non esistono più: le ricerche hanno tuttavia consentito di individuarne il luogo, ove attualmente esiste un complesso turistico-residenziale. Spunti di particolare interesse provengono dagli archivi della Fondazione Pietas Julia (storico ed illustre Club Nautico, dal dopoguerra in Italia), che un tempo aveva la propria sede a pochi passi dalla Scuola Nautica del Corpo. Un approccio foto-giornalistico alle vicende storiche, cui sono stati associati pazienti sopralluoghi sul campo. L’attuale edificio Rojc di Pola ha ospitato gli allievi Finanzieri negli anni Venti: su questo aspetto non ci sono dubbi, né possono esserci smentite. Testimonianze e conferme in parte anticipate dall’autorevole testata mensile “L’Arena di Pola”, che nei numeri di settembre ed ottobre 2013 ha dedicato specifici flash alle ricostruzioni storiche che gli Autori andavano via via delineando.
Autori che si muovono esclusivamente per passione, per ricordare i commilitoni di un tempo, le loro gesta, il loro sacrificio. “Giallo-verdi” sono colori riconducibili al Corpo, ma sono, guarda caso, anche i colori della città di Pola. Una ricerca che, iniziata per mera curiosità, sta lentamente assurgendo a “collana”. La prima edizione ha raccolto il plauso del Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma, che custodisce copia del saggio nella propria prestigiosa Biblioteca. E le ricerche continuano.