TERMOLI – Giovedì 1 agosto 2019, con inizio alle ore 18.30, presso la sala Consiliare del Comune di Termoli si terrà la presentazione del libro “Quando il Molise fermò il nucleare” scritto da Aldo Camporeale e Enzo Gallo, pubblicato dall’Editore Solfanelli.
Saranno presenti, oltre agli autori: Francesco Roberti, Sindaco di Termoli; Rossano Pazzagli, docente di Storia del Territorio e dell’Ambiente all’Università degli Studi del Molise; Michele Marone, Presidente del Consiglio Comunale di Termoli; Antonella Salvatore, giornalista e collaboratrice Ansa.
Dalla protesta contro le centrali nucleari che il Governo voleva costruire in Molise a cavallo fra gli anni settanta e gli anni ottanta, il libro arriva fino ai giorni nostri passando dall’insediamento delle industrie chimiche alla turbogas che, nonostante la forte opposizione popolare, inizieranno la propria attività nel Nucleo Industriale di Termoli.
Avvenimenti “minori” che non trovano spazio nei libri di storia ma che toccano da vicino e condizionano, spesso con pesanti conseguenze, la vita delle popolazioni coinvolte. Per questo non vanno dimenticati e meritano di venire raccontati e conosciuti. Il loro valore va oltre i territori dove si realizzano, interessano tutti. Sono il segno concreto di un’umanità che non si rassegna a restare ostaggio e vittima degli interessi economici della grande finanza e dei grandi gruppi industriali che, spesso sostenuti da una politica “complice e distratta”, pretendono di condizionare e determinare il futuro della terra.
Non è un caso che il 15 marzo 2019, milioni di studenti di tutto il mondo sono scesi in piazza per difendere il proprio futuro. Il Global Strike For Future, lo sciopero mondiale per la salvaguardia del pianeta, promosso dal movimento #FridaysForFuture lanciato da Greta Thunberg.
Le ragazze e i ragazzi, spesso giovanissimi, che hanno dato vita alle manifestazioni di protesta in 1700 città di oltre cento nazioni, affermano con forza che non c’è più tempo da perdere se si vuole, veramente, salvare il pianeta.
Così, come oltre quarant’anni fa, ancora oggi sono i giovani ad animare la protesta. Questo libro è stato scritto, soprattutto, pensando a loro, perché sappiano che questa lotta ha radici forti e antiche. Perché non si sentano soli. Perché, oggi più di ieri, vincere queste sfide è l’unico risultato che l’umanità può permettersi!
Il libro è stato dedicato alla memoria di Nadia Rucci che ci ha lasciato per un male incurabile nel 2017. Proprio con la lotta contro le centrali nucleari, Nadia iniziò il percorso che l’avrebbe portata, nel corso degli anni, a diventare uno dei personaggi più noti del panorama politico termolese. Dove la parola “politica” non significa “fare carriera” ma passione e impegno sociale “disinteressato,” al servizio del bene comune.