ROMA _ “L’accordo siglato nell’apposita cabina di regia a livello nazionale tra Governo, Regioni, Province e Comuni ha tracciato un percorso che prevede la concertazione istituzionale quale metodo per affrontare l’emergenza profughi superando i modelli di accoglienza sino ad ora attuati.
Oltre alla reale e fattiva concertazione, richiesta ed ottenuta dall’Upi a livello nazionale, occorre – ha sostenuto il presidente Nicola D’Ascanio di ritorno dalla odierna riunione dell’Ufficio di presidenza che si è svolto a Roma – che ci sia, anche a livello regionale, un vero ed organico piano di interventi che sia elaborato dal sistema istituzionale ed associativo presente nella nostra realtà al fine di raccogliere le disponibilità già espresse dal territorio ed individuare percorsi logistici e sociali che facciano uscire i nostri ospiti immigrati dalla fase emergenziale di prima accoglienza, caratterizzata da riferimenti prevalentemente aritmetici, ed avviino un graduale ed umano percorso di inclusione sociale.
Ciò è oltremodo necessario anche per meglio prepararci ad affrontare un fenomeno che sappiamo non essersi concluso e che richiede alle Istituzioni locali ed alla nostra comunità un ulteriore sforzo di solidarietà che dobbiamo sapere corrispondere”. Una missiva ufficiale contenente queste esortazioni sarà inviata, a nome dell’Upi, a tutte le Regioni d’Italia.