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Poco più di venti anni di attività politica mi hanno insegnato, tra le tante cose, quali siano i due fondamentali capisaldi della vita democratica e cioè il rispetto delle istituzioni e dei rappresentanti delle stesse, soprattutto se portatori di interessi, bisogni ed istanze della collettività. Purtroppo, l’attuale Amministrazione Comunale, sulla falsa riga di quella a guida Greco, o forse anche peggio, considera che le azioni poste in essere da rappresentanti del popolo non appartenenti al loro, si fa per dire, “Censo”, siano strumentali, demagogiche o addirittura populiste, quindi non degne di essere prese in considerazione e pertanto da reprimere e sopprimere.
Il caso emblematico di questo atteggiamento si è manifestato, appunto, in occasione della discussione della mozione in oggetto, allorquando, nell’incertezza dei risultati e delle procedure seguite, si chiedeva legittimamente, sommessamente e senza alcuna intenzione di creare allarmismi, un legittimo approfondimento di indagini e la prosecuzione del monitoraggio, così come peraltro richiesto anche dal Dipartimento Igiene e Prevenzione dell’ASREM.
Purtroppo la discussione si è svolta nell’assoluto disinteresse dei rappresentanti della Giunta coinvolti nella vicenda, con l’Assessore alle politiche scolastiche, Signora Chimisso, intenta a leggere un bel libro e l’Assessore all’Ambiente, signora Florio, che bocciava senza appello la mozione, considerata strumentale e superflua visto che già vi erano state riunioni, incontri ed articoli di stampa.
Infine, sono intervenute le dichiarazioni dell’ Avvocato/Sindaco Sbrocca che, con interpretazioni assolutamente personali di codici e codicilli, che farebbero arrossire l’azzecca-garbugli di manzoniana memoria, ha confutato l’obbligo della certificazione dell’esperto qualificato iscritto al relativo albo nazionale, orientando la maggioranza, come il Pifferaio magico nella favola di Hamelin dei fratelli Grimm, e per l’automatico meccanismo, pigiare pedale/alzare paletta, a bocciare la mozione, con l’inconsapevole conseguenza che ad essere bocciato non è stato l’atto di Consiglio, bensì il buon senso e la democrazia partecipativa.
Basso Antonio Di Brino