CONFCOMMERCIO MOLISE E CASARTIGIANI MOLISE SU DECRETO “SOSTEGNI“.

Termoli, corso Nazionale

CAMPOBASSO – Occorre rafforzare decisamente le risorse dedicate ai ristori che verranno riconosciuti ad imprese e partite IVA a fronte delle perdite di fatturato medio mensile registrate nel 2020 rispetto al 2019: così le Direzioni Regionali di CONFCOMMERCIO MOLISE e di CASARTIGIANI MOLISE in una nota. Il provvedimento assunto dal Consiglio dei Ministri stanzia infatti per tali interventi circa 11 miliardi sui 32 complessivi mobilitati dal decreto. Ma la platea degli interessati è nell’ordine dei 3 milioni di soggetti e le imprese si trovano a fronteggiare l’impatto di una picchiata della spesa per consumi, nel 2020, prossima ai 130 miliardi di euro. Servono, dunque, ristori più adeguati in termini di risorse, più inclusivi in termini di parametri d’accesso, più tempestivi in termini di meccanismi operativi.

“A conti fatti – sostiene il Direttore Regionale di CONFCOMMERCIO MOLISE, Irene Tartaglia  il Decreto Sostegni conferma la mancanza di risorse economiche necessarie per poter indennizzare completamente i nostri imprenditori per la perdita economica che hanno subito e che purtroppo continuano a subire a causa della pandemia. E’ chiaro che le uniche soluzioni sono quelle che portino alla riapertura immediata delle attività economiche che hanno dimostrato che si può continuare lavorare in sicurezza, nonché una decisiva accelerazione della campagna vaccinale su tutto il territorio nazionale, accompagnata da una campagna di comunicazione efficace capace di ridare fiducia ai cittadini, in modo da raggiungere il prima possibile una vaccinazione di massa che ci riporti alla serenità e che potrà essere la strada per salvare i nostri imprenditori e le nostre imprese.

Guardando più in specifico al Molise, la richiesta congiunta delle due Organizzazioni è rivolta al Presidente della Giunta Regionale e ai Sindaci delle comunità interessate, perché si permetta alle attività commerciali costrette alla chiusura, di rialzare le saracinesche. Ciò è vero soprattutto per Termoli e per le tre zone dichiarate “rosse” per l’ennesima settimana, anche in virtù del miglioramento degli indici RT e della diminuzione dei casi di contagio da Covid-19. Da oltre sette settimane le attività della città adriatica sono chiuse, con incassi zero e con lavoratori e famiglie che non possono più continuare a sostenere i costi fissi e i pagamenti ai fornitori.

Non illudiamoci che tutto possa finire in pochi mesi. Proprio per questo non è possibile aspettare l’uscita dal tunnel. Urge ripartire – afferma Liberato Russo, Segretario Regionale di CASARTIGIANI MOLISE. I lockdown stanno corrodendo l’economia e minando la stabilità sociale ed economica dei nostri territori. Le misure di sicurezza e di contenimento sono decisive per limitare la circolazione del virus, ma i sacrifici aggiuntivi che le imprese hanno dovuto sopportare in termini di chiusure delle proprie attività non sono più sostenibili. Lo sforzo più grande da fare in queste ore è quello di sottrarsi alla retorica e cogliere l’occasione di una riflessione, proprio perché il percorso di uscita dalla pandemia è ancora lungo”.

Dunque, le Direzioni Regionali delle due Organizzazioni, puntano su un vero e proprio cambio di passo, ovvero rimettere al centro le imprese e il lavoro. “Si rispetti la dignità di imprenditori e lavoratori che chiedono solo un ritorno ad una normalità lavorativa e professionale fondata sul rispetto delle norme di sicurezza”.

Pur comprendendo la preoccupazione degli amministratori locali – specialmente per ciò che riguarda la condizione precaria dei nosocomi e del sovraccarico delle terapie intensive – si ritiene che l’apertura delle attività commerciali divenga più che mai urgente e improrogabile. Ciò, proprio in considerazione dei ritardi nell’erogazione dei ristori già previsti e dei limiti qualitativi e quantitativi dei nuovi sostegni che gli imprenditori aspettano da Dicembre 2020.

Per quanto riguarda l’aspetto sanitario, “ci teniamo a precisare che le imprese del commercio e dell’artigianato rispettano scrupolosamente i rigidi protocolli di sicurezza, che di fatto rendono quasi impossibile il contagio. Chiediamo perciò alle Istituzioni di insistere sulle vaccinazioni e sulle campagne di persuasione all’uso della mascherina, al distanziamento sociale e alle altre regole già rispettate da tempo dai nostri imprenditori, considerando che ormai è un dato di fatto che la maggior parte dei contagi avviene molto di più fra le mura domestiche o in ambiti diversi da quelli delle attività”.

Per CONFCOMMERCIO MOLISE CASARTIGIANI MOLISE – inoltre – restano urgentissimi gli interventi in materia di moratorie creditizie e di sostegno della liquidità delle imprese. Bene le proroghe della Cassa COVID (ferma restando la necessità di assicurare la copertura anche per tutti i periodi antecedenti al 1 aprile) e delle deroghe per i contratti a termine sino alla fine dell’anno, nonché l’ulteriore finanziamento del fondo per il parziale esonero contributivo di lavoratori autonomi e professionisti istituito in Legge di Bilancio.

Infine le cartelle esattoriali: cancellazione di quelle dal 2000 al 2010 fino a 5000 euro per i soggetti con reddito 2019 fino a 30000 euro. “Si resta in attesa – concludono dalla direzione delle due Organizzazioni – della riforma della riscossione”.

Articolo precedenteCampopiano:«Diamo… un SENSO al Molise!»
Articolo successivoDantedì a Macchiagodena, c’è la presentazione della Divina Commedia in 100 borghi