myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623
TERMOLI – Si continua ad assistere a ripetuti incontri, annunci, ultimatum, rinvii, …. tra i vertici della sanità regionale e quelli della Fondazione GPII e, si è ancora in attesa dell’atto che definisce l’integrazione tra il Cardarelli e la Fondazione per la realizzazione, indispensabile e condivisibile, di un unico ospedale a Campobasso, argomento di primaria importanza per la rete ospedaliera regionale prevista nel P.O.S. 2015-2018, approvato con l’accordo Stato-Regioni dell’agosto u.s. e recepito col DCA n° 52 e 63/2016.
Nello stesso tempo, con stupore, si rileva dall’Albo Pretorio dell’ASREM la pubblicazione, in data 23 dicembre u.s., del Provvedimento n° 1029 del Direttore Generale, ing. Gennaro Sosto, di approvazione dell’Atto Aziendale, reso noto con la pubblicazione sul sito dell’ASREM solo qualche giorno prima.
Nonostante il negato incontro richiesto da mesi ai vertici della Sanità regionale, il Comitato San Timoteo, era pronto e disposto, anche durante le festività natalizie tra un dolcetto e un sorsetto, ad esaminare l’importante documento aziendale che da corso all’attuazione del citato P.O.S., e prospettare eventuali osservazioni e idee, come nelle precedenti occasioni, in forma collaborativa. Ora invece ci appare non fattibile se non inutile.
Con il provvedimento di approvazione dell’Atto Aziendale da parte del DG , ad ogni soggetto, pubblico e/o privato, non resta che ricorrere al TAR per opporsi alle scelte previste nell’atto.
Tutto ciò è sconcertante, dal provvedimento del DG si rileva che le stesse organizzazioni sindacali sono state solo informate, senza avere il tempo necessario per presentare osservazioni all’atto. Peggio sembra sia andato alla Conferenza dei Sindaci, organo previsto dal P.O.S., essendo stato addirittura ignorata, quindi impossibilitata ad esprimere il parere, se pur solo consultivo.
Si fatica a capire le ragioni che hanno indotto, in questa occasione, la Direzione Generale dell’ASREM a tanta solerzia e determinazione, mai praticata in precedenza e in altri casi anch’essi importanti. Come esempio si cita l’avviso pubblico per l’assunzione a tempo determinato per i medici, in particolare si richiama a quello dei ginecologi al quale pur avendo risposto ben 40 medici interessati, non è stato nessuno assunto, per mancanza di copertura finanziaria in quanto l’ASREM non ha provveduto alla graduatoria entro ottobre, come per legge in vigore, ma a novembre. Tra i tanti disagi che ha prodotto, il più eclatante è quello dell’Ospedale San Timoteo di Termoli che ancora oggi si trova ad operare con solo tre ginecologi, con maggiori disagi per i pazienti e per gli operatori sanitari costretti a turni massacranti pur di garantire la continuità del servizio.
Solo un anno fa, di questi giorni, nel reparto di ginecologia del San Timoteo di Termoli si brindava al traguardo dei 500 nati nell’anno, valore minimo disposto dal decreto ministeriale per conservare il punto nascita. Per il 2016 ci aspettavamo tutti tempi migliori, invece si è continuato a registrare: riduzione del personale sanitario, crescita delle criticità, disagi, disservizi, lunghe liste di attesa, ecc…
Continuiamo a ribadire che l’Ospedale “S. Timoteo” è struttura di “frontiera”, quindi strategica per la mobilità, può ridurre il flusso dei molisani verso le strutture extraregionali e nel contempo essere attrattivo per cittadini extraregionali. Ciò farà crescere la mobilità attiva e diminuire quella passiva, riducendo il disavanzo di gestione. Per l’Ospedale al “S. Timoteo” con forza si chiede il potenziamento delle attuali specialità presenti, la nomina dei responsabili delle U.O.C., l’ autonomia gestionale, con ruolo e funzione dipartimentale delle specialità U.O.S previste, e quant’altro è indispensabile per garantire una sanità, se non di eccellenza, di qualità anche nel basso Molise.
Auspichiamo che in futuro ci sia maggiore ascolto e partecipazione, pur lasciando ai preposti tutta la determinazione che il caso richiede.
Nicola Felice
Presidente Comitato San Timoteo