TERMOLI – Da agosto, mese più caldo e cuore dell’estate, in meno di due mesi nel nostro paese abbiamo vissuto un eccezionale movimentismo politico fino a giungere, dopo una crisi lampo mai visto nel passato della storia repubblicana, alla formazione di un nuovo Governo, diametralmente opposto all’esistente. Un fatto che dalle posizioni e dichiarazioni rilasciate fino a poche ore prima dai rappresentanti dei partiti e movimenti politici, nessuno poteva mai immaginare e scommetterci neppure un centesimo.

Cosa ben diversa invece nel nostro Molise! Nonostante i buoni propositi nulla è stato fatto in un settore cardine e in grave difficoltà: il nostro servizio sanitario regionale.

Prima delle ferie estive ci siamo lasciati con il Consiglio comunale di Termoli monotematico, con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno che impegnava il Sindaco a intavolare un rapporto con il Presidente della Regione, i Commissari ad acta alla Sanità e i Ministri della Salute e dell’Interno.

Pochi giorni prima anche il Consiglio regionale aveva tenuto, pur in assenza dei Commissari, una seduta consiliare sulla sanità, che dopo un lungo ed estenuante dibattito, non sempre qualificante, tra maggioranza e opposizione, è giunto all’approvazione unanime della mozione condivisa dalla maggioranza e parte della minoranza. Il dispositivo approvato impegnava il Presidente del Consiglio a convocare in tempi brevi un’altra seduta consiliare sulla Sanità, in data da concordare con i Commissari, tale da avere la loro presenza; inoltre impegnava a costituire una Commissione speciale, temporanea e senza oneri, per la Sanità.

Anche a sentire la disponibilità di alcuni consiglieri regionali di lavorare anche nei giorni di agosto, si auspicava che la costituzione della Commissione speciale, avvenisse in pochi giorni, per creare l’occasione di confronto, ascolto e accoglimento di riflessioni, idee e proposte da parte dei portatori di interessi: Sindaci in primis, Enti e soggetti del settore, Sindacati, rappresentanti di categorie, Ordini professionali, Comitati, Associazioni, …

Ciò era quanto indicava il nostro Comitato la richiesta di approvazione di un atto di indirizzo contenente le linee di programmazione del servizio sanitario regionale, nella richiesta inoltrata in precedenza ai Componenti il Consiglio regionale.

Passaggio questo che si ritiene propedeutico alla Commissione per la definizione della proposta delle linee di programma per la riorganizzazione del servizio sanitario regionale, da approvare con un atto di indirizzo in Consiglio regionale. Atto che potrà essere utile per rapportarsi con i Commissari, il Tavolo Tecnico Interministeriali, oltre che con i Ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze, sia in fase di redazione del P.O.S. 2019-2021, che nell’iter di approvazione del nuovo Patto per la salute, con la richiesta di modifica e/o deroga per il Molise del famigerato decreto Balduzzi.

Le ferie sono ormai finite, il Consiglio regionale ha ripreso i suoi lavori da diversi giorni e nulla è stato ancora fatto e dato sapere su quanto disposto: nuovo Consiglio monotematico con la presenza dei Commissari, e costituzione della Commissione speciale sulla sanità.

Finora le criticità restano tutte, anzi risultano aggravate, anche per l’Ospedale San Timoteo nulla è cambiato. Sul Punto nascite, che tanto clamore ha provocato, dopo la sospensiva del Tar, pende ancora l’esito del ricorso, promosso dall’ASREM e dai Commissari al Consiglio di Stato in discussione il prossimo 26 settembre.

Il Comitato continua a ritenere che la soluzione al problema non può essere giudiziaria, bensì politica!

A tal proposito si ricorda che il Tavolo Tecnico nella seduta di aprile scorso ha rimandato la decisione al nuovo P.O.S. 2019-2021, che il Commissario Giustini ha preannunciato di aver già consegnato una bozza al Tavolo Tecnico, e che lo stesso P.O.S. potrà essere definito per il prossimo ottobre. C’è voce che il Commissario nella bozza della nuova programmazione avrebbe già escluso il Punto nascite di Termoli. Per evitare che ciò possa materializzarsi occorre far valere le nostre ragioni ricordando in primis che le Regioni, in virtù dell’autonomia organizzativo gestionale conferita dalle modifiche del titolo V della Costituzione, hanno la facoltà di definire la propria rete dei punti nascita a prescindere dai pareri consultivi espressi dal CPN, assumendosene la piena responsabilità qualora risultano non allineati a quanto previsto dall’Accordo 16/12/2010, dal Dm 11/11/2015 e dal Dm 70/2015.

È per questo che si chiede di uscire da questo “oscurantismo”, che avvolge il settore sanitario regionale, e si chiede all’intera classe dirigente in primis ai Sindaci e al Consiglio regionale di assolvere ai propri compiti e dare immediata attuazione a quanto già disposto. Ancor più importante riveste oggi il ruolo della delegazione parlamentare nella sua interezza, nel rappresentare al governo le esigenze di questo territorio e dare le giuste soluzioni alle aspettative della nostra gente.

Nicola Felice
Presidente Comitato San Timoteo

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