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Criticità del servizio sanitario regionale. Stato attuale dell’Ospedale San Timoteo di Termoli.

Comitato San Timoteo
La conferenza stampa del Comitato San Timoteo per la richiesta di un Decreto Molise sulla sanità regionale

TERMOLI – La grave criticità di questi anni registrata nella Sanità, che la pandemia da Covid ha solo acutizzato, è stata generata principalmente dalle norme che hanno indotto il blocco delle assunzioni del personale sanitario nel comparto pubblico,oltre a definanziamenti nel corso degli ultimi anni, creando una crisi di sistema ancora oggi difficile da superare. 

Ha molto inciso in negativo il blocco del tetto alla spesa per il personale dipendente, fissato, dal Patto per la Salute 2010-2012 e ancora oggi vigente, alla spesa dell’anno 2004 diminuita dell’1,4%. Ciò non ha consentito l’adeguamento delle piante organiche necessarie e previste dalle programmazioni regionali di UOC, UOS, e Servizi in relazione ai fabbisogni reali della popolazione.

Obbligo questo per le Regioni di adottare interventi sulla rete ospedaliera e sulla spesa per il personale (fondi di contrattazione integrativa, organizzazione delle strutture semplici e complesse, dirigenza sanitaria e personale delcomparto sanitario) per il raggiungimento degli obiettivi previsti. Obbligo che, per le regioni in Piano di rientro,viene periodicamente verificato dal famigerato Tavolo Tecnico Interministeriale composto da dirigenti del Ministero della Salute e del Ministero di Economia e Finanze.

Per la regione Molise tutto questo è ulteriormente aggravato essendo in Piano di rientro, per il debito accumulato negli anni, e soprattutto Commissariata da circa 14 anni (dal 2009) dal Governo nazionale. Il Consiglio regionale è stato, e lo è ancora oggi, esautorato dalla Programmazione Sanitaria Regionale, demandata ad un Commissario e da un sub Commissario: oggi nelle persone del Presidente della regione Dr. Donato Toma e del Dr. Marco Bonamico, nominati dal Governo centrale.

Da tenere presente che una Regione, come da norme valide in tutto il territorio nazionale, viene Commissariata se non rispetta principalmente due risultati: insufficienza dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza); deficit di gestione nell’anno superiore al 5% del Fondo nazionale sanitario assegnato ad ogni singola regione.

Purtroppo ancora oggi il Molise, con la Calabria, resta ancora una regione commissariata.

In questo lungo periodo nessun Commissario, sia tecnico che politico, ha raggiunto l’ efficientamento del SSR e neanche una riduzione della spesa, nonostante i pesanti tagli praticati agli investimenti e soprattutto la riduzione di personale. E’ indiscutibile lo stato comatoso in cui versa il nostro servizio sanitario regionale come pure il fallimento del sistema di Commissariamento ormai riconosciuto e acclarato da più parti.

Come pure è indiscutibile che da alcuni lustri una “mannaia” si abbatte principalmente sul basso Molise con le solo strutture pubbliche presenti sempre più in sofferenza per carenza di personale a causa del blocco del turn over, oltre alla decurtazione dei posti letto, l’eliminazione anche di interi reparti, e riconversione dell’ ospedale “Vietri” di Larino in Casa della Salute prima e oggi ospedale di Comunità.

A questo si aggiunge che l’ASReM da anni piuttosto che indire i concorsi per la nomina dei nuovi primari di reparti andati in quiescenza, ha preferito affidare la gestione dei reparti a dei facenti funzione, e per altre figure professionali ricorrere a contratti a tempo determinato, nonché massicciamente a prestazioni aggiuntive, facendo crescere spesa, stress e disagi al personale ancora in servizio.

Quindi finora i tagli dei posti letto (nella quasi totalità) alle strutture pubbliche, i ticket, le maggiorazioni delle aliquote fiscali e addizionali regionali, e altro ancora, non hanno consentito il rientro sottoscritto e la fine del commissariamento,anzi continuano ancora a crescere i disagi del personale sanitario, i disservizi ai cittadini che non riescono ad avere cure adeguate, oltre al deficit gestionale che anche per l’anno 2022 ammonta a circa 60 milioni di euro. Con ciò si acclara che il disavanzo di gestione del nostro servizio sanitario regionale è strutturale!

Per quanto riguarda l’ospedale San Timoteo, oggi ridotto a “lumicino”, continua ancora a subire, tagli e provvedimenti indiscriminati, da ultimo la vicenda rianimazione.

Da quanto è stato possibile appurare lo stato attuale nei vari reparti e servizi è sommariamente il seguente:

PRONTO SOCCORSO

Oltre al responsabile f.f., esente da turno di notte e reperibilità, i medici sono 8; di questi 2 sono venezuelani con contratto a tempo determinato. Detti medici oltre al PS, garantiscono anche la medicina d’urgenza con 8 posti letto contro 5 previsti. Da rilevare che per il solo PS per garantire la turnazione necessitano 16 medici specialisti. In definitiva considerando anche la medicina d’urgenza mancano 11 medici. Si fa inoltre rilevare che lo stesso personale medico del PS sono anche impegnati per il trasferimento dei malati in altri ospedali; mediamente avvengono 3 trasferimenti al giorno di cui almeno uno medicalizzato.

Il servizio PS attualmente è garantito solo grazie alle prestazioni aggiuntive.

ANESTESIA

In organico risultano 7 medici, compreso il responsabile f.f., in pratica invece sono in 5, poiché 1 è in maternità e uno è sospeso fino ad agosto; inoltre 1 è prossimo alla pensione quindi alterna il servizio con le ferie maturate e da beneficiare. I 5 medici in servizio devono coprire 2 servizi H24: Rianimazione (in presenza) e urgenze (presenza sala operatoria da Lun-Sab ore 8-20 e reperibilità la notte e domenica). Attualmente per garantire i servizi si praticano 4/5 turni aggiuntivi a settimana, oltre 2/3 reperibilità settimanali di 12 ore. Condizione questa “massacrante” con l’im possibilità di godere ferie e persino malattie. I medici anestesisti in pratica sono impegnati in ospedale per circa 100 ore settimanale contro le 48 contrattuali. Uno stato non più tollerabile, a garanzia anche dei malati. Attualmente le sale operatorie per interventi programmati dei vari reparti sono garantite solo alcuni giorni a settimana dalle ore 9-19 grazie agli anestesisti in aggiunta che provengono dagli ospedali Cardarelli di Campobasso e Veneziale di Isernia. Con ciò però non si coprono le urgenze o la rianimazione che vengono garantite solo dagli anestesisti in forza al San Timoteo. E’ giunta notizia di un grave provvedimento del Commissario ad acta Toma , su indicazione della Direzione dell’ASREM, che prevede il blocco temporaneo della rianimazione per gli interventi programmati, potendo garantire solo le urgenze, in attesa di assunzione entro il mese di aprile di altri anestesisti da assegnare al San Timoteo. Soluzione questa che aggrava e penalizza ulteriormente l’ospedale San Timoteo.

CARDIOLOGIA

Oltre al responsabile f.f. ci sono 6 medici turnisti ed uno specializzando. Ad aprile andranno in pensione 2 specialisti; resteranno solo 5 turnisti con l’impossibilità di garantire H24, tornando così, come in passato, al servizio a tempo parziale ed intermittente per Emodinamica, disciplina salvavita .

CHIRURGIA

Compreso il responsabile f.f. ci sono 6 Medici chirurghi. Le ferriste sono solo 7 (di cui 1 in malattia seria che abbandonerà il servizio) e altre 2 prossime alla pensione, decisamente insufficienti. Restando solo con solo 5 ferriste, non sarà possibile garantire il necessario servizio nel blocco operatorio che annovera ben 6 specialità: chirurgia, ortopedia, ginecologia, otorino, oculistica, urologia. A questi vanno aggiunti altri interventi: vertebroplastiche, gastroenterologia, posizionamenti di CVC/cateteri per dialisi, ed altri ancora. Tenendo conto che gli attuali ferristi sono over 55, e sapendo che per formare un infermiere ferrista occorrono 2 anni di affiancamento, in attesa di ulteriori assunzioni di infermieri, necessita urgentemente provvedere a formare alcuni giovani infermieri già in servizio in altri reparti.

ORTOPEDIA

Oltre al responsabile f.f., ci sono altri 2 ortopedici di cui 1 venezuelano sessantenne. Numero di medici assolutamente insufficiente. Da tenere conto che giornalmente gli ortopedici tra ambulatorio e PS eseguono 60/90 persone. Tra l’altro tra i punti essenziali dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) vi è l’obbligo di operare le fratture del femore entro 48 ore. Assolutamente impossibile senza disporre un numero necessario e sufficiente di ortopedici e ferriste a disposizione.

UROLOGIA

Solo 2 medici, di cui uno con l’incarico di f.f. dipartimentale. Pur ridotti a solo due unità mediche riescono ancora a eseguire interessanti interventi di chirurgia urologica. Mentre è impossibile coprire le notti e i weekend per mancanza appunto di urologi. Purtroppo anche gli ultimi medici specializzandi assunti con l’ultimo concorso sono stati assegnati esclusivamente all’ospedale Cardarelli di Campobasso.

GINECOLOGIA E OSTETRICIA

8 Ginecologi di cui 1 da domani primo aprile è dimesso. Restano in 7 di cui 1 attualmente in maternità, ne restano solo 6. Chiaramente insufficienti e si garantisce il servizio con sacrifici, oltre a ridurre le possibilità di sperare di poter conservare in deroga , su richiesta da inoltrare al Tavolo Tecnico Interministeriale, il Punto nascite.

MEDICINA

Dopo il pensionamento di 2 medici (tra cui il primario) restano solo 5 medici di cui 1 prossimo alla pensione.Assolutamente insufficienti per assistere 35/40 pazienti al giorno, con una media di 3-4 ricoveri al giorno.

RADIOLOGIA

7 medici radiologi contro un fabbisogno di 13 necessari; 18 tecnici radiologi che coprono Radiologia, Medicina Nucleare ed Emodinamica , contro un fabbisogno di 25; 3 infermieri a servizio di Radiologia, Medicina Nucleare, ne necessitano 6, 1 persona in accettazione contro 4 necessari.

NEFROLOGIA/DIALISI

4 medici che coprono anche il distaccamento di Larino che curano 8 pazienti impegnando al giorno: 1medico, 4 infermieri e 1 OSS. Manca il responsabile dell’Uos una figura di riferimento.

OTORINO

Oltre al responsabile titolato altri 4 medici otorini.

OCULISTICA

3 medici con 3 infermiere di sala dedicate.

PSICHIATRIA

3 medici per 6 posti letto

OSPEDALE DI COMUNITA’ “ VIETRI” DI LARINO

HOSPICE

È presente solo 1 medico  responsabile. Il concorso a tempo determinato indetto dall’ASREM  per anestesisti palliativisti è andato deserto.

CAMERA IPERBARICA

Dopo il pensionamento dell’unico medico dedicato, dalla scorsa estate non è funzionante.

In sintesi si ritiene che per il solo ospedale San Timoteo per tornare a garantire un servizio efficiente occorrono in aggiunta all’attuale personale sanitario in servizio circa altre 60 unità (medici, infermieri, tecnici, OSS, …).

Il Comitato San Timoteo propone di chiedere, tutti insieme, l’approvazione del “Fabbisogno di personale sanitario”, e l’immediata pubblicazione dei bandi di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di personale sanitario; per i Primari di tutti i reparti esistenti al San Timoteo, attualmente guidati da dirigenti f.f. (facente funzioni) in: Ortopedia, Ginecologia, Chirurgia, Cardiologia, Pronto Soccorso, e altri ancora.

Come richiesta primaria al Consiglio dei Ministri ritiene l’urgente emanazione del “Decreto Molise” simile, nelle dovute proporzioni, a quello emanato per la Regione Calabria.

Questo importante risultato ci consentirà di uscire dal piano di rientro e dal Commissariamento e di riportare la programmazione sanitaria al Consiglio regionale deputato al compito.

Nel raggiungere questo obiettivo non si salva la testa o la poltrona di qualcuno, si salva il Molise e i Molisani!

Pertanto questa iniziativa deve essere supportata dall’intera classe dirigente e politica regionale, senza distinzione di colore, ruolo e appartenenza di partito.

Richiameremo, in ogni occasione, i parlamentari eletti al Parlamento per il Molise a mantenere fede all’impegno assunto nella scorsa campagna elettorale nel proporre al nuovo Governo l’emanazione del citato “Decreto Molise” per dare soluzione alle criticità del servizio sanitario regionale.

Per tale scopo il Comitato propone e chiede inoltre:

  • al Presidente della regione Toma l’approvazione di un atto della Giunta regionale, indirizzato al Governo centrale con indicazioni delle criticità del servizio sanitario regionale e esplicita richiesta del famigerato “Decreto Molise”;
  • Ai Sindaci, in primis dei Comuni del basso Molise, di chiedere un incontro con i Prefetti, rappresentanti del Governo sul territorio, del Molise, con la partecipazione della delegazione Parlamentare Molisana, dei rappresentanti di Comitati, Associazioni, delle forze sociali e di categoria del settore sanità;

Non è più tempo di delegare agli altri!

Ora occorre la voce e la forza di ognuno.

Necessitano manifestazioni con la partecipazione di tutti i cittadini, in primis di Termoli e del basso Molise, delle associazioni, comitati, ordini professionali, forze sociali e di categorie (principalmente quelle del settore sanità).

Pronti a prendere iniziative eclatanti!                                                              

Nicola Felice
Presidente Comitato San Timoteo

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