ISERNIA _ Sette antifascisti molisani dovrebbero pagare 1.350 euro di multa per aver cantato “Bella Ciao” il 29 ottobre 2011 in occasione di un raduno di CASAPOUND. La notizia è semplicemente sconcertante perché ribalta il dettato costituzionale ed ignora la XII disposizione transitoria della stessa Costituzione che persegue il fascismo e non l’antifascismo.
I manifestanti, che democraticamente si limitarono a cantare la canzone simbolo della resistenza Italiana in occasione di un evento promosso dall’associazione CASAPOUND, esercitarono la loro libertà d’opinione, e per questa ragione condannare loro vuol dire condannare l’antifascismo italiano.
Anch’io canto volentieri la canzone “Bella ciao” ma me ne guardo bene di cantarla in una manifestazione indetta da chi la pensa diversamente. Sono convinto che la multa non riguarda il fascismo o l’antifascismo ma il disturbo della quiete pubblica e la provocazione che poteva sortire disordini.
Diciamo le cose come stanno se veramente vogliamo distinguerci dai fascisti.
Prima di esprimere giudizi bisognerebbe sentire anche l’altra campana (Casapound) e, se possibile, persone obiettive presenti all’accaduto. Non bisogna mai giustificare con l’antifascismo le manifestazioni provocatorie e non autorizzate che possono creare solo disordini.
Ma i sette multati che gli esponenti della SX molisana vogliono far passare per vittime solo perchè antifasciste chi sono? giovanissimi di Isernia o gente venuta da fuori?
A mio avviso questa è la prima domanda alla quale rispondere per far comprendere all’opinione pubblica la vicenda.
Semplicemente…
non è legale organizzare raduni……Fascisti, ma siccome il nostro è un paese di babbei con la memoria troppo corta…io avrei cantato anche..FISCHIA IL VENTO
x Pasquino
Per onestà intellettuale bisogna riconoscere che:
– la multa inflitta a sette persone che sono andate a disturbare una manifestazione regolarmente autorizzata è giusta e sacrosanta perchè non bisogna giustificare chi col pretesto di limitarsi a cantare “Bella ciao” si è presentato per boicottarla senza rendersi conto delle conseguenze connesse a possibilissimi disordini;
– l’autorizzazione della manifestazione, che hai considerato “raduno fascista”, è un’altro argomento che non deve giustificare provocazioni che,sfociando in violenza, finiscono col mettere sullo stesso piano fascisti neri a fascisti rossi.