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Isernia
Isernia
ROMA _ Il Presidente della Commissione Affari Istituzionali della Camera dei Deputati , On. Donato BRUNO del PDL in sede di esame del disegno di legge sul Codice delle Autonomie Locali, ha presentato un emendamento approvato col voto contrario dei partiti di opposizione sull’abolizione delle province sotto i 200 mila abitanti corretto da un Sub-Emendamento dell’On. LORENZIN sempre del PDL che riduce il numero a 150 mila abitanti con alcuni correttivi per le aree montane. Grazie al Sub-Emendamento probabilmente si salveranno le province di Biella, di Verbania-Ossola e di Crotone, nel mentre sparirebbero Vercelli, Isernia, Fermo e Vibo Valentia. L’atteggiamento del PDL e della LEGA NORD è nitido e con la crisi finanziaria in atto si colpiscono i dipendenti pubblici, le donne, i giovani, la scuola, la sanità e le aree meridionali.

Sarebbe utile comprendere la posizione del PDL del Molise in riferimento a fatti precisi come questi che si aggiungono alla bocciatura del piano di rientro del deficit della sanità, alla chiusura della Scuola Allievi di Polizia di Campobasso e ai ritardi nell’assegnazione dei fondi FAS e delle Delibere CIPE o la mancata rateizzazione dei contributi previdenziali connessi al post-terremoto per Enti e Dipendenti Pubblici.

La scarsa consistenza demografica del Molise mette a repentaglio la sopravvivenza istituzionale della Regione in una stagione dominata più dai ragionieri che dalla politica, ma la questione va posta e affrontata in chiave organica e non per spoliazioni progressive. O passa la proposta più volte formulata dal Presidente della Giunta di un trattamento più da regione a statuto speciale che ordinario con i connessi vantaggi in termini di riparto di spesa, oppure non si pone solo la questione della soppressione della Provincia di Isernia bensì il superamento dell’autonomia regionale in linea col disposto previsto dall’art. 132 della Costituzione Italiana. L’unica cosa che non serve è urlare in Molise per tacere a Roma.

Michele Petraroia
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4 Commenti

  1. Il vero costo della Politica
    Il vero costo della politica sono tutti gli enti che si usano per dare lavoro agli amici e non per meriti, madre di una Burocrazia inefficiente.
    Era ora di chiudere la provincia di Isernia, adesso chiudete anche gli enti inutili come l’unione dei Comuni del Basso Biferno. Purtroppo la burocrazia è tra le strutture sociali più difficili da distruggere, infatti sono state cancellate solo 4 provincie su 110.

  2. l’unione dei Comuni del Basso Biferno? Troppo poco!
    Io non mi fermerei solo all’Unione dei Comuni del Basso Biferno. Aggiungerei anche enti come PST, ARSIAM e le Comunità Montane. Sono tutte strutture che costano (MOLTO) e soprattutto NON PRODUCONO! Per loro l’importante è ESISTERE e LITIGARE per la gestione che, puntualmente, viene concessa ad amici o amici di amici. L’importante è che ci sia un valido ritorno in termini di voti. Aggiungerei anche tutti i consulenti, PORTAVOCE (magari eletto col listino ;-)) e portaborse dei vari presidentissimi. Perchè gli assessori non sono mai professionisti del settore? Il sistema per intero mi fa schifo, ma ancora più schifo mi fanno tutti quelli che credono di far parte del sistema e continuano a sostenerlo. Scusate lo sfogo.