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L’incontro a cui ha partecipato padre Enzo Ronzitti, è stato moderato da Antonio Lupo, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise. Suor Rita, fondatrice di Casa Rut, struttura di accoglienza delle donne vittime del racket della prostituzione, ha fino ad oggi accolto è salvato dalla strada 450 ragazze di varie nazionalità. “Come donne e come religiose abbiamo caricato la macchina di una quarantina di vasetti di primule ed in un paio d’ore le abbiamo distribuite – ha raccontato la suora -. Li’ sulla strada abbiamo promesso alle ragazze che saremo tornate, e così è stato. Loro ci hanno aperto gli occhi in maniera drammatica su queste nuove forme di schiavitù. Fa male il cuore parlare oggi nel 2017, di questa schiavitù. Casa Rut è nata proprio così. Da allora 450 ragazze sono state accolte e salvate, ed ormai più di 70 bambini sono nati. In questi giorni abbiamo due giovanissime mamme che hanno partorito. La bellezza è che abbiamo dato vita anche ad una cooperativa sociale”. Tra i problemi quotidiani con i quali Suor Rita si confronta una volta recuperate dalla strade le giovani, è proprio la loro integrazione nella società attraverso un lavoro. Attualmente a finire sulle strade sono soprattutto ragazze nigeriane. “Ascoltare Suor Rita è importante – ha commentato Lupo – perché piuttosto che le parole, le persone vogliono seguire il buon esempio. Ciò che conta sono i comportamenti di ciascuno di noi e quello di Suor Rita è un grande esempio”.