Si discute in questo periodo della necessità di sostituire alla società del profitto la società della cura, intesa come assunzione di responsabilità globale nei confronti dell’altro e del pianeta. Ecco, noi ci accontenteremmo per ora della cura…”

Marcella Stumpo
Marcella Stumpo, Consigliere Comunale Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra

TERMOLI – “Il dott. Totaro aveva appena finito di scrivere (per l’ennesima volta) sulla necessità di rinforzare il servizio del 118 a Termoli, che abbiamo appreso dell’incidente mortale di Campomarino e dell’ambulanza arrivata dalla Puglia. Perché l’unica in dotazione al San Timoteo era impegnata a “fare da tassista Covid”, come si sono espressi gli stessi addetti.

È appena il caso di dire che se l’ospedale Covid fosse stato istituito a Larino, come chiesto da più di 100 sindaci e da molti comitati, anche questa tragica funzione di tassisti sarebbe stata più semplice e breve …

Tutto ciò a pochi giorni dalla nostra lettera aperta (rimasta ovviamente senza risposta) a Sindaco, Asrem e Regione sui rischi causati da una gestione mista del nostro ospedale, e dopo i numerosi racconti esasperati e allarmati, ma del tutto attendibili, sulla situazione di gravissima carenza di organico a 360 gradi all’interno del San Timoteo.

Intanto, il virus fa passi da gigante (1426 casi in Molise, cifre da capogiro se confrontate con quelle di marzo scorso), il reparto di malattie infettive a Campobasso è quasi saturo e anche sul fronte strutture private arrivano notizie di turni massacranti e di casi in aumento.

E adesso, pover’uomo? Verrebbe da chiedere con il titolo del bel libro di Hans Fallada, che descrive un quadro avvilente di società divisa tra vinti e volgari profittatori.

E adesso, poveri molisani? Ci arrendiamo e continuiamo con il fatalismo degli sconfitti a ripeterci che tanto non possiamo fare niente? Che decidono sempre i soliti e non si può smontare il sistema?

O è arrivato il momento di tirar fuori la rabbia e la denuncia che diventa profezia, come insegna Don Ciotti?

Non siamo in situazioni normali di dialettica politica e di ragionamenti teorici sul miglior modo di organizzare la sanità, anche se è logico che abbiamo una precisa idea e precise proposte concrete sul da farsi: qui siamo in emergenza assoluta, in condizioni di diritto alla cura totalmente negato, sia per chi ha la sventura di ammalarsi di Covid, sia per i tanti che combattono con patologie croniche e tumorali o sono banalmente vittime di infortuni.

Convinti come siamo che si perdono solo le battaglie che non si combattono, lanciamo perciò un appello forte a tutti i vari comitati per la sanità esistenti in Molise per un’azione comune urgente: incontriamoci subito via computer, facciamo anche noi incontri a distanza per concordare un piano comune di intervento e radunare le forze necessarie a farci ascoltare da chi non ha mai contemplato la presenza dei cittadini nelle scelte. Contattiamo i sindaci molisani e operiamo insieme per imporre a questa politica incapace forme di organizzazione che è evidentemente incapace di trovare. O non vuol trovare… Ma facciamolo subito: noi siamo pronti.

E concludiamo chiedendo per l’ennesima volta al sindaco di Termoli un’azione decisa: faccia finalmente sentire la sua voce, come avrebbe dovuto fare già da un anno e mezzo fa, lui che negli incontri pubblici in campagna elettorale proclamava di voler andare a buttar giù porte per farsi sentire a Campobasso sulla sanità…

È il tutore della salute pubblica, responsabilità che non può essere disattesa; in Regione ha affinità politica di schieramento; e soprattutto rappresenta la comunità più grande dopo il capoluogo regionale, mortificata da un ventennio di scellerato svuotamento del suo ospedale. O ritiene che sia giusto per Termoli (e circondario, altre decine di migliaia dipersone) disporre di una sola ambulanza di 118, la stessa dotazione di Bojano, 8000 abitanti?

Si discute in questo periodo della necessità di sostituire alla società del profitto la società della cura, intesa come assunzione di responsabilità globale nei confronti dell’altro e del pianeta. Ecco, noi ci accontenteremmo per ora della cura intesa come accesso al diritto alla salute, e della azione concreta dell’amministrazione a tutela dei cittadini che si trova a rappresentare.

Tocca a lei, signor Sindaco“.

TERMOLI BENE COMUNE – RETE DELLA SINISTRA

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