Gli ultras giallorossi, che avevano finalmente riposto fiducia nella società e nelle promesse del Patron Francesco Maria Calarco, sono stati quindi messi ancora a dura prova dalla paventata ipotesi di allontanamento del tecnico vastese. Un fulmine a ciel sereno proprio quando incominciava a intravedersi la luce sul Termoli Calcio. In molti hanno temuto che questa circostanza avrebbe potuto significare la vanificazione del certosino lavoro di ricostruzione del nuovo Termoli. Va detto che il De Filippis, che è uno stimato professionista particolarmente gradito alla tifoseria giallorossa -indimenticate restano le sue ultime due annate con il Termoli- in qualche misura, è anche il vero termometro della salute sportiva ed economica della squadra. Proprio per questo tifosi e simpatizzanti hanno deciso di intervenire attivamente nella querelle apertasi in seno alla dirigenza del Termoli Calcio, convincendo animosamente il Presidente Calarco a riacquisire il De Filippis e licenziare definitivamente l’inconcludente Padovano.
Tutto queste decisioni, per la maggior parte, non sono avvenute nel chiuso di stanze d’ufficio, ma all’aria aperta e in forma praticamente assembleare, precisamente nei pressi dello spogliatoio del “Gino Cannarsa”, dove addetti, tifosi e simpatizzanti si sono dati appuntamento, per poi confrontarsi aspramente e liberamente con gli “attori” della vicenda. Presente con l’occasione anche l’associazione “Gente di Mare”. E’ appena il caso di ribadire che il favore dei tifosi accorsi (e della stessa squadra) era pressoché unanime per il DS Pino De Filippis, riconosciuto come elemento fattivo nella ristrutturazione del Termoli Calcio. Alfredo Padovano, purtroppo per lui, non poteva produrre alcun elemento positivo che perorasse la sua posizione. Soprattutto, in conseguenza dello “stallo” patito alla riapertura del mercato invernale, quando in oltre 2 settimane non si era visto neppure un inserimento nella rosa giallorossa, costringendo l’allenatore a schierare la squadra Juniores in campo. Alfredo Padovano, oltre che alla inconcludenza nel ruolo di direttore sportivo, è risultato particolarmente inviso alla tifoseria giallorossa -questo almeno ascoltando i vari umori della folla!- forse perché in tanti lo hanno percepito come espressione omologa a quel “clan” campano che aveva egemonizzato la gestione sportiva del Termoli ad inizio stagione, collezionando i risultati umilianti che ben conosciamo e le cupe vicende economiche, culminate addirittura in uno strumentale sciopero dei calciatori (cosa mai vista prima a Termoli!). Accadimenti che hanno costretto Nicola Cesare ad abbandonare precipitosamente la guida del Termoli.
Va anche detto che il Padovano in queste ore ha smentito pubblicamente connessioni di qualsiasi genere con la gestione sportiva precedente, oltre ad esternare tutta una serie piccate e velenose accuse verso la Presidenza. Ma a di là di sentori nell’ambiente e di tardive dichiarazioni, ci è parso tuttavia che la mancanza di risultati concreti sono stati gli elementi che hanno maggiormente pregiudicato l’immagine e il giudizio professionale del tecnico salernitano qui a Termoli. Dunque, il timore di situazioni sportive pregresse hanno fatto si che l’arrivo di Pino De Filippis -peraltro rivendicato dallo stesso Calarco- fosse stato effettivamente salutato da tutta la città con grandi speranze di rinnovamento della futura squadra. Maturano in questo quadro le odierne dimissioni -se spontanee o obbligate non ci è dato sapere- di tutto il Consiglio Direttivo della società (i vari Diego Recino, Angelo Carrella, Alfredo Padovano, Vincenzo Drago e Valerio Viero), fatto questo che stimola diverse riflessioni e su cui però oggi potrebbe essere prematuro fare osservazioni. Ci ritorneremo in futuro a mente serena e a ragion veduta. il Presidente Calarco incassa le dimissioni e ringrazia i suoi ex collaboratori, ma pare non scomporsi più di tanto operando una netta scelta di campo: si va dunque avanti con la squadra verso gli obiettivi prefissati di fronte alla cittadinanza. Questo significherebbe “carta bianca” al DS abruzzese, ma è anche, ad onor del vero, la decisione più saggia e ragionevole che poteva assumere. Resta ora il nodo dell’allenatore, il sardo Domenico Casu, dato anch’esso dimissionato per volere del De Filippis, presumibilmente visto troppo vicino all’entourage di Padovano. Ma su questa decisione manca ancora l’ufficialità. Potrebbe dunque in queste ore essere sostituito, a meno che non si decida di giungere ad una sorta di “tregua armata”: il Presidente, infatti, sembrerebbe voler favorire un accordo in tal senso e far recedere il proprio DS dal proposito di dotare il Termoli Calcio di un nuovo allenatore, almeno per il momento. In queste ore si attendono sviluppi e col tempo ne sapremo certamente qualcosa di più. E’ intanto l’infaticabile Salvatore Cardamone, allenatore in seconda, a dirigere attualmente gli allenamenti della squadra.
Adesso che si è fatta più chiarezza (almeno lo si spera), non ci sono scuse che tengano e l’imperativo per la compagine giallorossa rimane quello di guadagnare punti, sempre e comunque, poiché anche la salvezza del Termoli resti un obiettivo reale e non più una fiction!