
La cosa divertente è che un consigliere di maggioranza ha motivato questa enorme differenza dichiarando che…”quello della ditta è più corto”. La mancata indizione del referendum consultivo e la mancata convocazione della conferenza di servizi istruttoria e preliminare (obbligatoria) hanno di fatto contornato l’atto di significazione del Comitato NO tunnel, la mano protesa dall’assessore Nagni e le note dell’Anac e del Ministero.
Il 10 agosto scorso durante lo svolgimento della conferenza di servizi decisoria aleggiava nei corridoi una notizia inerente il parere NEGATIVO all’opera rilasciato dalla Soprintendenza che avrebbe bocciato l’intero progetto. Se confermata manderebbe in subbuglio l’intera governance di palazzo.
Speriamo che grazie a questa buona notizia (per me che la Soprintendenza dica di no ad un’opera così devastante è una buonissima notizia) trasformi questo disegno di devastazione del territorio in qualcosa di ormai superato e che quindi da PASSANTE a PASSATO…di una tristissima esperienza amministrativa… infine ora che l’amministrazione ha aggiudicato all’impresa se il lavoro non si dovesse fare più sarà inevitabile l’insorgenza di un danno erariale.
Tutto ciò si sarebbe dovuto e potuto evitare semplicemente sottoponendo alla conferenza di servizi il progetto preliminare prima di porlo in gara come per altro IMPONEVA LA LEGGE.