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Dal sopralluogo in via delle Tamerici alla replica delle parole del Sindaco Balice in consiglio comunale: il Comitato cittadino chiede rispetto e collaborazione.

TERMOLI –  Il comitato cittadino Più Alberi ha diffuso due comunicati stampa, il primo il 10 settembre e il secondo il 12 settembre, nei quali denuncia la grave situazione del verde urbano in città e una crescente ostilità da parte dell’amministrazione comunale.

Il primo documento riguarda il sopralluogo effettuato l’8 settembre nei terreni di via delle Tamerici, dove lo scorso 9 aprile erano stati messi a dimora 1.250 alberi grazie a un progetto congiunto tra Rete Clima, il Comune di Termoli – Assessorato all’Ambiente e Intesa San Paolo. I volontari del comitato, che monitorano regolarmente gli alberi della città, hanno riscontrato una situazione allarmante: circa il 40% degli alberi è morto, mentre quelli sopravvissuti mostrano segni evidenti di sofferenza dovuti alla siccità, con parti secche, ricacci dalle radici e poche foglie verdi. Gli aceri e i lecci risultano quasi tutti morti, mentre pini e frassini si sono dimostrati le specie più resistenti.

«Vedere sprecato un tal quantitativo di risorse naturali, dovuto per lo più alla mancanza di una cura costante, perdere 500 alberi dopo appena 4 mesi, e ancora di più sprecare tempo prezioso per contrastare gli effetti dell’incalzante cambiamento climatico, non solo ci dispiace, ci preoccupa e ci indigna», scrive il Comitato, che da anni si impegna per salvaguardare il patrimonio arboreo cittadino e accrescere il numero di alberi sul territorio.

Secondo i volontari, non è più sufficiente fare solo dei tentativi per rendere più verde la città«È diventato doveroso e indispensabile prendersi cura regolarmente del verde esistente, considerarlo un bene prezioso e vitale e pianificare con lungimiranza nuove piantumazioni con garanzia di attecchimento. Altrimenti resta solo la propaganda». Il Comitato sottolinea che «gli alberi non sono un inerme arredo urbano, sono essenziali per la vita. Garantire il loro benessere significa garantire anche il nostro», e conclude con un appello all’amministrazione: «Augurandoci che gli errori di noncuranza siano da monito e sprono per chi è chiamato a gestire con serietà il verde cittadino, il verde di tutti noi e di quelli che saranno i cittadini di domani, rinnoviamo l’invito al Comune di Termoli a fare rete col territorio, a dare seguito ai buoni propositi sull’ambiente dichiarati in campagna elettorale, e a non dimenticare che se si vogliono avere più alberi a Termoli il primo passo è piantarli, il secondo è garantirgli la cura per la sopravvivenza».

Il secondo comunicato, diffuso il 12 settembre, è una risposta diretta alle dichiarazioni del Sindaco Nico Balice pronunciate durante il consiglio comunale dell’11 settembre, in cui si è discussa – e respinta a maggioranza – la mozione di sfiducia nei confronti dell’Assessora all’Ambiente Silvana Ciciola.

Il Comitato si dice «sconcertato e profondamente rattristato» dalle parole del primo cittadino, che avrebbe definito l’associazione come un ostacolo. «Le sue dichiarazioni, che ci additano come un’associazione che si oppone, stonano in modo clamoroso con le sue dichiarazioni passate», si legge nella nota. I volontari ricordano che durante la campagna elettorale il sindaco si era dichiarato favorevole alla piantumazione di alberi per rendere Termoli una città più green, e che in incontri successivi aveva espresso sostegno al progetto: «Non possiamo dimenticare il giorno in cui, durante la campagna elettorale, si dichiarò favorevole alla piantumazione di alberi per rendere Termoli una città più green. Non possiamo dimenticare gli incontri nel suo ufficio, quando, dopo aver ascoltato le nostre intenzioni, ci disse: “Per me è un sì”. Oggi, lo stesso sindaco ci definisce un ostacolo, ignorando la vera realtà dei fatti. Questo ci offende e ci addolora».

Il Comitato si dice anche amareggiato per il paragone con Rete Clima, una realtà strutturata e professionale: «Come ci addolora essere paragonati ad un’organizzazione del Nord Italia, quale Rete Clima, che ha risorse, mezzi e dipendenti alla stregua di una grande azienda. Significa non riconoscere e apprezzare nel profondo l’impegno di un comitato di termolesi come lei che fanno tutto questo esclusivamente per amore della propria città».

Rivendicando il valore del proprio impegno, il Comitato sottolinea: «In una società dove il tempo è il bene più prezioso e l’individualismo è la nuova religione, il nostro piccolo comitato, fatto per lo più di famiglie, ha scelto di investire volontariamente tempo, energia e denaro in un progetto che porta benefici a tutta la comunità. Il nostro unico obiettivo è tutelare gli alberi esistenti e promuovere la forestazione urbana. Non solo per una città più bella, ma anche più sana e vivibile».

Dal 2023 ad oggi, il Comitato ha lavorato senza sosta, ricevendo numerosi attestati di stima, tra cui il Premio Adriatico 2024 per l’ambiente. Tuttavia, nel Comune di Termoli, affermano, hanno trovato «un’ingiustificata opposizione e un’inspiegabile indifferenza». Le proposte di collaborazione non hanno mai ricevuto risposta ufficiale, e l’assessora Ciciola avrebbe più volte espresso giudizi negativi sull’operato del Comitato: «Abbiamo dovuto ascoltare in più occasioni l’assessora all’ambiente sostenere, anche in nostra presenza e sui giornali, che i nostri alberi non le piacciono, che non siamo capaci, che non siamo dei “tecnici” e che piantiamo alberi “così… tanto per”». Inoltre, il Comitato denuncia di non essere mai stato coinvolto in modo costruttivo nelle attività istituzionali: «L’Assessora Silvana Ciciola non ci ha mai proposto alcun tipo di collaborazione né ricevuto di persona in commissione ambiente, alla quale abbiamo partecipato una sola volta invitati dal presidente Angelo Marinucci, al solo scopo consultivo per essere poi messi subito alla porta sfruttando il primo pretesto possibile».

A fronte di queste critiche, il Comitato difende il proprio metodo operativo, definendolo rigoroso e strutturato«Il nostro lavoro è tutto fuorché improvvisato. Ogni piantumazione segue un iter preciso e rigoroso: ci documentiamo sulle essenze migliori in base all’area di destinazione; ci confrontiamo con tecnici esperti del verde (lo stesso Dec comunale ha collaborato proficuamente con noi durante la precedente amministrazione); stiliamo un documento di permesso da protocollare in Comune o, in caso di altri enti, alle segreterie preposte; facciamo richiesta formale al vivaio forestale regionale o acquistiamo con i fondi del comitato le essenze prescelte; andiamo sul campo e realizziamo a mano le buche con attrezzature tradizionali che abbiamo acquistato con le donazioni dei nostri soci; procediamo alla piantumazione seguendo tutte le regole necessarie per garantire un buon attecchimento della pianta; monitoriamo e ci prendiamo cura di ogni pianta per almeno 3 anni, portando anche l’acqua a mano se necessario, fino a 25 litri per pianta durante l’estate».

Il comunicato si chiude con una riflessione amara ma determinata: «Ci addolora dover ancora una volta sottolineare ciò che è noto a tutti, non solo ai nostri numerosi sostenitori. E ci rattrista constatare che, invece di beneficiare di una collaborazione costruttiva e gratuita, come succede regolarmente in tutta Italia e non solo, si preferisca alimentare un’ostilità che non porta alcun beneficio alla nostra città. Siamo pronti, come sempre, a continuare a fare la nostra parte per il bene comune».