TERMOLI – “I veri paradisi sono i paradisi perduti”: è una affermazione dello scrittore M.Proust che passò la sua esistenza “alla ricerca del tempo perduto”, quasi fosse un’isola dei beati smarrita. La nostalgia lo attanagliava e lo faceva attendere non più l’alba del nuovo giorno, perché il suo volto era girato sempre verso il tramonto della giornata precedente, ormai irrimediabilmente trascorsa e ai suoi occhi alonata di luce dorata. Di solito si evoca la moglie di Lot come simbolo negativo:“essa guardò indietro (verso Sodoma e Gomorra coperte da una coltre di zolfo e fuoco) e divenne una statua di sale”.(Genesi 19,26).
E’, però, necessario anche spezzare una lancia in difesa della nostalgia. Senza passato si è ben miseri, senza memoria non si riesce a progredire, senza radici si è smarriti e sperduti. Ed è proprio questo il rischio che stiamo correndo oggi, smemorati come siamo di un passato che ci potrebbe invece illuminare, eccitare e potenziare e non essere solo spettatori “Ignoranti” dello sgretolamento fisico di quel patrimonio (in economia valore aggiunto) che è il Centro Storico e tutta la Zona Ottocentesca della città.
Sicuramente è una strategia alquanto nuova per attrarre i Turisti, sicuramente la stessa è stata almeno concordata con gli operatori turistici-commerciali-



















