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Ex sindaco Di Brino su depuratore punta dito su amministrazione.
TERMOLI – “Il tunnel passerà al di sotto di due metri dalla torretta belvedere di Termoli dove ci sarà il peso maggiore sul passante”. Lo dichiara, con la sezione dell’opera tra le mani, l’architetto di Termoli Rocco Fiorilli. Il Monumento, tra l’altro, è già “sofferente”. Per quanto concerne la nuova strada che sarà aperta su via Dante chiamata a collegare la stazione di Termoli con la “Madonnina”, lo stesso professionista sottolinea che: “ingolferà ancora di più il traffico in centro piuttosto che alleggerirlo”.
“L’analisi del Piano triennale delle opere pubbliche ci induce a pensare che, nel breve termine, l’attuale amministrazione non ha previsto investimenti per la manutenzione e il decoro cittadino pensando ai reali e quotidiani bisogni della cittadinanza, se non destinando somme di misera entità ad alcuni interventi”. Di questo parere il Nuovo Centro Destra (Ncd) della città rappresentato dall’ex sindaco Antonio Di Brino, dal segretario del partito Christian Zaami, dall’architetto Rocco Fiorilli.
“L’Amministrazione Sbrocca, attraverso il piano delle opere pubbliche, sta cercando di mantenere il consenso elettorale con progetti di grande impatto urbanistico ed economico che difficilmente verranno cancerizzati entro la fine del mandato” ha detto Di Brino che, sulla vicenda tunnel, accusa: “Alcuni dei punti più belli del centro città, affacciati sul mare, con il nuovo faraonico progetto, finiranno in mano ad un privato”.
“Proprio ieri – ha aggiunto Di Brino – ho chiesto all’impresa che si è aggiudicata l’appalto dell’intera opera, cosa rimanesse alla ditta e cosa al comune di Termoli. Alla prima rimangono 4-5 mila metri quadri di area commerciale, 80 box auto di proprietà, 10 appartamenti ed avrà la gestione per 30 anni del parcheggio di 650 posti auto ed in più la gestione dell’auditorium con cinema e sala polifunzionale. Al pubblico resta la gestione del tunnel. Quindi, i costi e le spese sono a carico del pubblico mentre i profitti a beneficio del privato”.
“Qui non solo i cittadini ma anche chi è deputato al controllo degli atti delle amministrazioni pubbliche dovrebbe chiedersi qual’è la finalità pubblica e quale l’interesse privato. Mi sembra che la bilancia penda molto a favore del privato e poco o per nulla a vantaggio del pubblico”.
Sulla questione depuratore, invece, l’ex sindaco di Termoli Di Brino ha ripercorso le vicissitudini relative all’impianto fino all’affido, ad ottobre 2014, di un appalto da parte del Comune di Termoli per la realizzazione di un impianto di sollevamento a Rio-vivo a Termoli in modo da utilizzare quello del Nucleo industriale. “Di tale gara di evidenza, assegnata ad una ditta di Termoli non si sa più nulla mentre oggi si è in piena emergenza proprio su tale impianto che doveva essere in parte dismesso per fare largo all’attività di quello del Cosib – ha concluso Di Brino – utilizzato per il solo 50 per cento”. Una vicenda sulla quale l’ex primo cittadino chiede chiarezza.