Michael Douglas nel film
Michael Douglas nel film
TERMOLI _ ‘Un giorno di ordinaria follia’, chi non ricorda il bellissimo seppur tragico film del 1993? Michael Douglas interpreta splendidamente e drammaticamente un cittadino qualunque, alle prese con le piccole e grandi ingiustizie della vita quotidiana,oppresso dai mille problemi della vita,dalla famiglia,al lavoro,alle questioni più irrilevanti,tipo il traffico o la fila…Ad un certo punto sente di dire basta a questi soprusi continui,a questo insopportabile stress proprio dell’uomo contemporaneo,e si ribella,diventando però cattivo e arrivando, purtroppo, al punto di non ritorno,una orribile strage assassina di cui è il protagonista.

Ai giorni nostri, accendendo il televisore e guardando il telegiornale, con le innumerevoli e sempre più frequenti stragi di uomini qualunque, forse un po’ più sensibili e provati, stanchi, che reagiscono in maniera negativa allo stress e alle ingiustizie,al dolore,ci sembra di rivedere la trama di questo significativissimo film,che tanto lontano poi dalla realtà non è. Alla fine,di fronte a questi recenti ‘film’ di vita, di stragi folli e insane,ci viene ,quasi come nella visione della pellicola,desiderio umanissimo di schierarci dalla parte del folle, colpito dal disagio e giustificato, quindi, nella sua abnorme reazione di solitudine, rancore nei confronti della vita e del dolore.

Eppure alla fine ,come nel film,si capisce che questa non è la giusta reazione… noi uomini dobbiamo, di fronte allo stress e ai problemi,ai drammi quotidiani,reagire non con la cattiveria e la rabbia, sfociando nella follia, ma con un raro e prezioso equilibrio…E’ necessario, dunque, trovare una via di sfogo più razionale, che riesca poi a convertire in sane azioni di buonsenso e di risoluzione dei problemi tanta energia repressa. Basta guardare anche nei nostri microcosmi per rendersi conto che al di là degli estremismi di cui parla il Tg nazionale,anche attorno a noi e magari anche nella nostra vita,ci sono difficoltà, dilemmi, corse, stress, troppo stress, ansiosa tensione al profitto, e molte, troppe ingiustizie o attese per raggiungere i nostri piccoli,grandi obiettivi. Basta guardarci: anche qui si corre, si cerca all’impazzata parcheggio, si deve far carriera, si deve apparire, si deve dimostrare di essere felici…ma io dico, anche a Termoli: quando saremo felici davvero e per noi stessi?

Quando smetteremo per un attimo di correre ansiosamente e ci fermeremo a vedere il sorriso di un bimbo, aiuteremo un anziano ad attraversare la strada,svolgeremo il nostro lavoro per vocazione e passione autentiche e non per profitto? Ecco perché poi, se non ci fermiamo mai,ogni giorno nel nostro piccolo,perpetuiamo il circolo virtuoso del nostro ‘Giorno di ordinaria follia’,alimentando la rabbia,lo stress,le lamentele,i litigi,il malcontento, senza però davvero sfogarci, fermarci e riprendere fiato per risolvere poco alla volta un problema, piccolo e grande esso sia. Perché anche a Termoli, magari-ed è solo una idea!-non costruiamo qualcosa ‘rimboccandoci serenamente le maniche‘?

Magari basta fare come alcuni che coltivano per passione l’associazionismo, confrontandosi con gli altri, progettando, sognando anche, ma portando avanti gli ideali, quelli che nutrono l’animo e lo rendono forte dinanzi alle difficoltà e ai problemi di una società come quella contemporanea, contraddittoria, assurda ,complicata e ingiusta, spesso, anche nei nostri microcosmi cittadini.

Per questo, reagiamo bene e incanaliamo in progettualità e buonsenso la nostra energia soffocata dall’ingranaggio quotidiano, la nostra rabbia e il nostro girare attorno a qualcosa che non si trova mai…così ci fermeremo e dappertutto, anche a Termoli, qualcosa cambierà, magari, forse, anche per un attimo solo, per un gesto sincero, un sorriso, un atto di genuina generosità, una nuova consapevolezza dei nostri ideali, senza retorica, senza apparenza. Magari.

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