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Massimo Romano

CAMPOBASSO _ L’allarme sociale che si sta diffondendo in città a causa delle precarie condizioni di sicurezza degli edifici scolastici, in particolare del Liceo Scientifico Romita, impongono una serissima riflessione sulle scelte che la politica ha compiuto (o non ha compiuto!) in questi anni su un tema che riguarda l’incolumità pubblica degli studenti, degli insegnanti, degli operatori scolastici e la serenità delle famiglie.

Gli episodi di San Giuliano di Puglia allora, e dell’Aquila oggi, devono rappresentare un monito alla classe dirigente tutta chiamata ad assumere posizioni di rigore e di responsabilità. Se non è consentito a nessuno di fomentare allarmismi, allo stesso modo nessuno può sentirsi autorizzato a comportamenti di superficialità.

Come candidato Sindaco di Campobasso dell’Italia dei Valori e come Consigliere Regionale propongo di convocare immediatamente un tavolo interistituzionale tra Comune, Regione e Provincia per individuare a Campobasso, nell’immediato, un’area urbana ove localizzare un polo scolastico di nuova costruzione e i relativi finanziamenti, provvedendo ad attuare tutte le procedure urbanistiche che consentano di andare in appalto nel più breve tempo possibile. Campobasso e i campobassani hanno il diritto di avere un polo scolastico. Anche perché talune scelte del passato, che illustrerò in breve, ne hanno compromesso la realizzazione per favorire gli interessi di immobiliaristi privati. La vicenda è la seguente.

I comuni, come tutti sanno, decidono sulla localizzazione di fabbricati e servizi, pubblici  e privati, redigendo a tal fine un Piano Regolatore Generale ed aggiornandolo nel corso degli anni. Il Comune di Campobasso, nel lontano 1970, ha approvato (unitamente al Ministero dei LL.PP.) il proprio Piano Regolatore (Piano che nonostante i reiterati tentativi e le consistenti spese – circa un miliardo- sostenute dalle più recenti amministrazioni non è stato più aggiornato);

Il P.R.G. del 1970  aveva previsto, in località Vazzieri, un polo scolastico oramai in via di saturazione, essendo stati già realizzati gli edifici che attualmente ospitano il Liceo Scientifico, il Liceo Classico, il Preesistente Istituto Agrario, L’università, l’ITAS; Allorquando le aree destinate (dal circa trent’anni) a Polo Scolastico risultavano già in via di saturazione, le amministrazioni pubbliche, anziché preoccuparsi di individuare aree ove allargare tali infrastrutture anche al fine di aggiornare la logistica scolastica alle sopravvenute esigenze, prevenendo nuovi fabbisogni, hanno ritenuto di autorizzare/consentire il saccheggio di quanto rimaneva vincolato o destinato al bene pubblico; Ed infatti, con decreto n.2 del 15 gennaio 1997, l’Assessore Regionale all’Urbanistica dell’epoca in esecuzione di un Ordinanza del TAR Molise (Ord.Coll.n.598/96) nominava un commissario ad acta al fine di procedere alla riclassificazione urbanistica-edilizia di un’area del P.R.G. del Comune di Campobasso coincidente con l’area di fronte al Liceo Classico situata tra  l’Università e l’attuale Istituto Itas (di proprietà della Provincia);

Dopo appena due mesi, con delibera n.17 del 6 marzo 1997, il commissario ad acta decideva che tale area non serviva più come Servizi Generali Cittadini (appunto Scuola) e destinava la stessa area a centro direzionale (zona H2), escludendo e precludendo la possibile per gli enti pubblici di acquisirla  e consentendo che sulla stessa potesse prendere il via quella immensa operazione urbanistica e speculativa, ribattezzata “ecomostro”, che oggi tutti abbiamo modo di ammirare (per intenderci, identica per quantità a quella che Regione e Comune avrebbero voluto realizzare sull’area dell’ex Romagnoli);

L’operazione posta in essere dal Commissario ad acta impediva, di fatto  e giuridicamente, di dare attuazione alla delibera n.419 del 9 giugno 1997 con la quale la Giunta Provinciale di Campobasso aveva provveduto ad investire 2 miliardi delle vecchie lire (accendendo a tal fine anche un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti) per completare la costruzione dell’Istituto Polivalente (attuale ITAS);

In questo modo, nel bel mezzo della polo scolastico di Vazzieri, si procedeva all’edificazione degli imponenti fabbricati destinati a privati ed a nulla valevano gli appelli della Provincia di Campobasso che a tale fine aveva anche contratto un mutuo sostenendone le relative spese;

L’incapacità del Comune di mettere a disposizione della Provincia le aree ad essa destinate per la costruzione di scuole nuove ed adeguate (opere, ripeto, anche finanziate) culminava in un annoso contenzioso (volto a sopperire in sede giudiziaria alle negligenze anche e soprattutto programmatiche ed operative, della politica), ovvero in un nulla di fatto;

Ed infatti, è paradossale (se non addirittura farsesco) che nell’inerzia amministrativa degli organi comunali dell’epoca, la Regione Molise provvedeva a nominare, con successivo decreto del 21 giugno 2000, a firma dell’allora Assessore all’Urbanistica, un nuovo commissario ad acta, che procedeva all’approvazione del Piano di Lottizzazione dando attuazione al disegno costruttivo attualmente esistente;

A distanza di undici anni dall’avvio della procedura (1997), l’ecomostro è in via di ultimazione; una delle ultime aree destinate  a polo scolastico è stata irreversibilmente trasformata con una profonda lacerazione del tessuto urbanistico (con un vero e proprio scempio che è sotto gli occhi di tutta la città); le somme stanziate dalla Provincia (due miliardi delle vecchie lire), benchè disponibili, non sono state più utilizzate per il completamento di una struttura scolastica provinciale, nuova ed adeguata, che ben avrebbe potuto ospitare classi ed attività scolastiche in sicurezza. Gli attori di tale evidente capacità o incapacità gestionale ed amministrativa sono tutti ancora in pista (alcuni anche in lista…);

Ultimo atto: con delibera approvata in data 8 aprile 2009, il Consiglio comunale di Campobasso, nel più assoluto disinteresse e nella più assoluta inconsapevolezza, ha riconosciuto un ultimo premio ai privati: incredibilmente, ha preso atto del venir veno del vincolo scolastico (!!!) sull’ultimo pezzo di terra rimasto tra Università ed ITAS! 

Questi sono i fatti che raccontano di uno dei tanti episodi di irresponsabilità della politica e della sua incapacità di compiere scelte lungimiranti per il futuro dei propri figli. Per questo, chiediamo che venga restituita ai campobassani un’area urbana ove realizzare un polo scolastico nuovo, moderno e sicuro (perché a Castellino sul Biferno sì e nella città capoluogo no?)

Il Presidente Iorio ha annunciato che in tre anni tutti gli edifici scolastici saranno messi in sicurezza. Bene, ci dica con quali risorse e dove intende attingerle. E, quando finalmente vorrà procedere alla preannunciata “operazione verità” sul terremoto, ci dica anche quanti fondi ha stanziato per le scuole di Campobasso e quanti per quelle degli altri comuni.

Per questo, proponiamo anche che una quota parte delle risorse finanziarie a valere sul Masterplan vengano impiegate per l’edilizia scolastica, al fine di realizzare in tempi ragionevoli un polo scolastico degno di tale nome che a nostro avviso rappresenta una esigenza davvero sentita dalla popolazione e dalle famiglie. Su questi argomenti, ritengo indispensabile un confronto pubblico anche con gli altri candidati Sindaci, rendendomi ovviamente disponibile da subito, anche per cominciare a capire quale sia l’idea di ciascuno rispetto alla destinazione dei fondi ex art. 15 destinati all’Asse Città.

Massimo Romano