CAMPOBASSO _ Anche l’on. Gava, del gruppo misto – Liberali per l’Italia e Pli, insieme ad altri 30 colleghi parlamentari di diverse estrazioni politiche, ha presentato un’interpellanza urgente al ministro competente riguardante il Progetto Mef, sposando così la battaglia già intrapresa dall’on. Di Pietro che, in data 17 aprile, ha depositato alla Camera un’interrogazione a risposta scritta su tale gravissima questione.
Il progetto Mef, le cui spese erano e sono a carico della Regione Molise a valere sul Fondo sanitario ordinario, prevedeva l’utilizzo di macchine validatrici da installare in ogni farmacia del Molise e avrebbe dovuto consentire, a monte, il controllo delle prescrizioni mediche per singolo paziente e, a valle, la validazione immediata del rimborso da riconoscere alla farmacia, evitando così truffe e raggiri operati da medici compiacenti. Dopo una prima fase per la realizzazione dell’infrastruttura per il centro elaborazione dati (hardware, software, connettività, sicurezza) e la realizzazione di 180 validatrici, da concedere in comodato d’uso a tutti i punti di erogazione del servizio per un costo superiore ai 4 milioni di Euro, si sarebbe dovuti giungere ad una seconda fase, della durata di 9 anni, per la gestione e la conduzione del sistema, per un costo annuo di gestione superiore ai 2 milioni di Euro. Solo alla scadenza dell’appalto, con il pagamento dell’ultimo canone di conduzione, le validatrici e il software sarebbero divenuti di proprietà della Regione. Il progetto pilota MEF, fortemente voluto dalla Regione Molise, doveva portare ad un consistente risparmio di denaro da riutilizzare e reinvestire.
In realtà ha prodotto solo un ulteriore spreco di liquidità pari ad oltre 4 milioni di euro (utilizzati praticamente a fondo perduto in questi anni e pagati dal contribuente) insieme al licenziamento di 14 dipendenti della Qei, la cui sorte è legata allo sblocco del contenzioso tra la Regione Molise e la ditta che non ha mai percepito il canone di conduzione previsto dal contratto e che, di conseguenza, non è stata messa in condizione di garantire i livelli occupazionali. Insomma, per farla breve, siamo dinanzi all’ennesimo utilizzo irresponsabile di denaro pubblico che va a gravare sulla già disastrata situazione sanitaria molisana, sul fondo sanitario nazionale e quindi sui cittadini tutti. Sarebbe il caso che, dopo l’on. Di Pietro e l’on. Gava, anche altri parlamentari, magari quelli molisani, decidessero, finalmente, di fare luce su questo scandalo trovando il tempo, tra un voto contro il taglio delle pensioni d’oro e l’altro, di portare la questione Progetto Mef in Senato! Cristiano Di Pietro, consigliere regionale IdV