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TERMOLI _ Il Consiglio di Stato si è pronunciato in favore del Comune di Termoli sull’annosa vicenda di Via Torino, cioè sulla questione inerente un terreno su cui è stata realizzata, negli anni ’80, una strada senza la definizione di esproprio. “Dopo l’esito positivo dei fatti riguardanti la Molise Ambiente risalenti al 2007 – dichiara il Sindaco Di Brino – per i quali l’Amministrazione comunale e la collettività termolese avrebbero rischiato, in caso di risultato negativo, il pagamento di 4.500.000 euro, arriva questo ulteriore pronunciamento del Consiglio di Stato in favore del Comune di Termoli, che riconosce le ragioni portate avanti da questa Amministrazione comunale su fatti risalenti a molti anni fa.

Mi ritengo molto soddisfatto, perché in questo modo finisce l’incubo per i residenti di rimanere ostaggio in casa propria. Ringrazio per questo risultato l’intero Settore Legale del Comune ed in particolare l’avv. Alfredo Dalla Torre, che nel 2010 avviò le procedure a difesa dell’Ente. L’episodio, come si ricorderà, nacque dalla realizzazione di una strada senza la conclusione della procedura di esproprio del terreno. I residenti rimasero seriamente preoccupati per la chiusura dell’area e per lo smantellamento della strada, oltre che per il fatto che si sarebbero trovati a non poter uscire nemmeno dai propri garage; vi era infatti un giudizio definito in Corte d’Appello nei confronti del quale la vecchia Amministrazione Greco non propose ricorso in Cassazione, facendo passare in giudicato la disposta “restitutio in integrum”.

A quel punto ci si trovò dinanzi ad una scelta: o risarcire i proprietari, i quali chiedevano circa 700.000 euro, o il reimpianto del vigneto precedentemente insistente sul terreno. Di qui iniziò una lunga trattativa con i proprietari. Successivamente questa Amministrazione si è opposta all’esecuzione ed ha attivato la procedura di acquisizione sanante, cioè una sorta di regolarizzazione di un esproprio non definito. Dopo la pronuncia di incostituzionalità dell’art. 42 bis del D.P.R. 380/2001, c’è stata una nuova attivazione dei procedimenti giudiziari a seguito dei quali l’Amministrazione comunale ha iniziato il nuovo procedimento di acquisizione reintrodotto dal legislatore. Il provvedimento è stato impugnato nuovamente dai proprietari, ma il Consiglio di Stato ha deciso in favore di questa Amministrazione comunale, per ciò che concerne la fase cautelare.

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