TERMOLI – Nel corso del cammino di preparazione alla seconda Visita pastorale alla città di Termoli del vescovo, Gianfranco De Luca, sono diverse le iniziative in programma per incontrare il popolo e gli operatori pastorali delle comunità parrocchiali e favorire così momenti di preghiera, riflessione, confronto e scambi di esperienze. 

Il periodo della Quaresima è il contesto in cui sono stati previsti vari appuntamenti per coinvolgere le realtà cittadine e avvicinarle anche al Triduo Pasquale. 
Con la comunità, che celebra il giorno del Signore e vive la quotidianità della fede, si valorizzeranno momenti di ascolto, incontro e annuncio durante le messe domenicali e tre sere saranno dedicate all’adorazione eucaristica (Sante Quarantore)
I temi dell’esortazione apostolica di Papa Francesco Evangelii Gaudium saranno, invece, approfonditi con gli operatori pastorali nel corso di incontri serali pensati nelle varie parrocchie della città di Termoli.
Il programma partirà da questo fine settimana.
  • Messe domenicali: 4 febbraio 2018 chiesa di Sant’Antonio di Padova (mattino), Cattedrale di Santa Maria della Purificazione (giorno), chiesa di San Timoteo (sera).
  • Incontri con gli operatori pastorali (tre sere sulla Evangelii Gaudium): dal 5 al 7 febbraio Maria del SS. Monte Carmelo, Gesù Crocifisso, Sacro Cuore di Gesù.
Ad accompagnare i momenti di comunione sarà una riflessione che il vescovo ha preparato per il periodo della Quaresima 2018: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio (2Cor 5,20)” i cui contenuti integrali saranno diffusi nei prossimi giorni. Si tratta di un invito – osserva mons. De Luca – “che ci raggiunge personalmente, contiene e offre la possibilità di una esistenza rinnovata e trasformata nell’Amore” da realizzarsi “entrando nel presente, nell’adesso della nostra vita. Sì – ha evidenziato il vescovo – la vita è solo adesso, altrimenti è illusione di un futuro che non c’è ancora, e rimpianto-delusione di un passato che non c’è più. Le nostre angosce, le nostre paure hanno le loro radici sempre in qualcosa che non c’è più o che non sappiamo come sarà. Se non si entra nel presente non è possibile entrare in quel ‘per me’. Qui e adesso c’è per me la possibilità di una esistenza nuova e di una vita riconciliata”.
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