A questi bisognerà sommare i colleghi della scuola elementare e almeno 10 mila Ata che dopo anni di supplenza e l’aspettativa di entrare di ruolo si ritroveranno disoccupati. In Molise la situazione è ancora più drammatica con oltre 487 posti in organico tagliati. Questo è lo scenario che si presenta dinanzi agli occhi di lavoratori precari da una vita e più. Mancano pochi giorni all’apertura dell’anno scolastico e non si vedono soluzioni concrete poste in essere dal governo regionale. Tutte le misure di aiuto fin qui pensate sono state soltanto annunciate e mai attuate.
I 500.000 euro promessi ai precari della scuola sono una miseria e non saranno sufficienti a risolvere il problema. I tagli voluti dal ministro Gelmini si abbatteranno come una scure sul sistema nazionale di istruzione minando il diritto all’apprendimento di qualità per tutti , sancito dalla Costituzione, con l’obiettivo di arrivare alla istruzione regionalizzata. Da tempo in Consiglio Regionale il PD ha cercato di sollecitare la maggioranza sul tema della qualità dell’istruzione scolastica e del precariato. Abbiamo proposto la realizzazione di poli scolastici per combattere il problema dello spopolamento dei piccoli comuni; abbiamo evidenziato in tutte le sedi la situazione in cui versa l’edilizia scolastica regionale, ma invano. Difatti, la risposta è stata affidata alla solita retorica politica dei proclami e delle promesse, poi, puntualmente, mai mantenute.
Ora, però, è arrivato il tempo di agire, senza più inutili perdite di tempo. Proponiamo: 1) un piano straordinario per la messa a norma degli edifici scolastici; 2) la difesa delle piccole scuole di montagna; 3) un’azione forte ed efficace nei confronti del governo nazionale affinché vari il piano per assicurare borse di studio, libri gratuiti, mense, trasporti e per garantire e rendere effettivo l’obbligo di istruzione a 16 anni. Noi vogliamo una scuola più sicura e qualificata per allievi, insegnanti e personale ATA con adeguate risorse finanziarie ed umane.
Chiediamo, in via ufficiale, alla Giunta regionale di definire un elenco di priorità sul quale investire risorse, a partire da uno stanziamento straordinario in favore dei precari. Invece, ancora oggi, è stato negato lo sdoppiamento delle classi in presenza di un numero significativo di alunni ed abbiamo assistito ad una drastica riduzione del tempo scuola nella primaria ed a un ridimensionamento del tempo prolungato con la chiusura delle classi intermedie negli istituti tecnici e professionali. Rispetto a tutto ciò il Governo regionale è stato assente ed incapace di formulare una strategia complessiva ,concreta ed efficace”.
Danilo Leva