TERMOLI _ Operavano principalmente tra Termoli e Montefalcone nel Sannio i responsabili di un’organizzazione delinquenziale composta da due fratelli molisani, un noto professionista di Termoli e altri 6 imprenditori, che con artifizi e raggiri ha speculato per anni in materia di pubbliche contribuzioni e aiuti alle imprese.
Un sistema ingegnoso, basato su fatture false e connivenze, grazie al quale opifici e macchinari venivano realizzati e acquistati ad un prezzo decisamente inferiore rispetto al contributo pubblico ricevuto: la differenza, indebitamente intascata, permetteva utili reinvestimenti di natura immobiliare, anche di prestigio, come ad esempio un lussuoso appartamento nella centralissima Piazza di Spagna a Roma comprato con i contributi pubblici che avrebbero dovuto essere destinati ad incentivare l’imprenditoria molisana.
Grazie alle prolungate e serrate indagini, i finanzieri, coordinati dalla Magistratura Frentana, hanno individuato e stroncato il tentativo di percepire illecitamente contributi a carico dello Stato per oltre 16 milioni di Euro: importi in parte già erogati e riscossi, in parte in dirittura d’arrivo, in quanto già approvati dalle competenti Strutture.
Più in dettaglio, l’azione investigativa ha interessato decine di conti correnti e voluminosi carteggi contabili riconducibili alle imprese e società coinvolte, ed ha permesso di bloccare l’imminente erogazione di ben 13 milioni di Euro, nonché di formulare la richiesta di recupero di altri 3 milioni di euro già erogati, tutelando in tal modo i bilanci pubblici dalle illecite concessioni in materia di Legge 488/92. Il tempestivo intervento delle Fiamme Gialle ha infatti impedito che l’azione criminosa fosse portata alle estreme conseguenze e nuocesse non solo alla credibilità del sistema preposto all’erogazione dei fondi, ma anche alla parte sana dell’economia molisana danneggiata da concorrenti sleali. Il disegno criminoso si incentrava su un collaudato sistema di false fatturazioni, finalizzato non solo a giustificare le singole richieste di contributi pubblici, ma anche all’indebita attribuzione di rimborsi I.V.A..
Un lavoro certosino, quello delle Fiamme Gialle, al termine del quale 28 persone – per gran parte molisane, ma anche campane e laziali – e 4 società sono state segnalate a vario titolo alla competente Autorità Giudiziaria di Larino. Le ipotesi di reato vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, fino alla frode fiscale, falso, favoreggiamento e mendacio bancario. I successivi sviluppi ed approfondimenti di natura fiscale ed amministrativa hanno consentito ingenti recuperi a tassazione nei confronti di 9 imprese sottoposte a verifica fiscale proprio negli ultimi mesi, a seguito di apposito nulla-osta concesso dalla Magistratura inquirente. In tale ambito, le Fiamme Gialle hanno infatti individuato oltre 12 milioni di Euro in materia di costi indeducibili mentre ammonta a circa 15 milioni di Euro l’importo delle fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.) complessivamente accertate e a oltre 4,5 milioni di euro l’ Iva dovuta. Tale servizio fa direttamente seguito alla precedente “Operazione Piramide 1” del 2002, sempre in tema di illecite percezioni di contributi pubblici che si caratterizzava per analoghe metodologie criminose.