TERMOLI _ Batterio killer in Germania: Confagricoltura Molise: in difficoltà l’export di ortofrutta molisano, già si contano i danni. A lanciare l’allarme è Flavio Desiderio componente del direttivo di Confagricoltura Molise e responsabile regionale per le produzioni ortofrutticole e biologiche dell’organizzazione. La Germania blocca tutte le importazioni per il batterio E.Coli e i nostri produttori sono costretti a distruggere tonnellate di primizie; maggio e giugno per le nostre imprese sono i mesi di maggiore produzione, periodi in cui si raccoglie la stragrande quantità di primizie e di eccellenze, i contraccolpi del blocco dell’import avranno ripercussioni anche sul mercato interno, già troppo fragile e volatile.
La nostra agricoltura specializzata, continua Desiderio, già martoriata dalla volatilità dei mercati, dalla burocrazia, dalla stretta creditizia si vede oggi cadere l’ennesima tegola in testa.
Pesanti i danni, esportazioni ad oggi totalmente bloccate per colpe non certamente imputabili ai nostri agricoltori che, dopo aver rispettato tutte le regole per le coltivazioni di ortaggi e frutta e applicati i rigidi disciplinari di produzione, si vedono costretti a rinunciare alla possibilità di vendere le loro produzioni nonostante siano totalmente estranei a quanto sta succedendo in Europa. Vengono chieste alle nostre aziende ulteriori certificazioni sulle produzioni, tuona il giovane imprenditore, come se quelle già richieste dai regolamenti comunitari fossero inutili, con pesanti aggravi di costi che la nostra agricoltura, con i miseri ricavi dei mercati, non può permettersi, ed oltretutto le produzioni in campo non aspettano.
Confagricoltura riunirà sabato il proprio direttivo per chiedere all’assessore Cavaliere di convocare un tavolo urgente per affrontare questa grave situazione, auspicando che vengano fatti tutti gli sforzi possibili per sostenere le nostre imprese e verificare se le analisi richieste, per le ulteriori certificazioni sulle acque e gli imballaggi, possono essere eseguiti dalle strutture regionali. Se non si interviene con celerità e determinazioni, con misure mirate e concrete, ne risentirà anche l’indotto, ed essendo queste imprese quelle che assorbono considerevoli numeri di giornate lavorative, vedremo che i danni si allargheranno a macchia di olio con le ripercussioni che ne conseguono.