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TERMOLI _ Medici ed infermieri si arrabattano come possono al Pronto soccorso di Termoli tra turni lunghi e massacranti, riposi con il “lumicino” e pazienti sempre più numerosi mentre sul fronte degli uffici Asrem il risparmio non è di casa. Ne è un esempio tangibile la recente delibera del 1 giugno con la quale si autorizza con procedura urgente e ricorrendo al “cottimo fiduciario”, un trasloco ad una ditta esterna spendendo la “modica” cifra di 5.400 euro iva inclusa per trasferire alcune scrivanie e fascicoli dalla vecchia sede dell’azienda sanitaria di via Duca degli Abruzzi a  via del Molinello, distanti tra loro circa 200 metri l’uno dall’altro.

Una vicenda che ha inalberato più di qualcuno degli operatori in servizio vista la drammatica situazione in cui versano le casse della sanità e dove, proprio nelle ultime settimane, il personale ospedaliero ha alzato il tono della polemica sulla mancanza di supporto in vista del periodo estivo.

“Forse era meglio acquistarle nuove, si spendeva di meno” ha dichiarato più di qualche dipendente. Se da un lato l’Asrem tira forte i cordoni delle casse cercando di tagliare sul fronte del personale, dall’altro, invece, esistono tuttora situazioni a dir poco imbarazzanti in un momento di “vacche magre” come quello attuale. Ed a denunciare gli sprechi, tuttora esistenti nell’Asrem, è la Fp-Cgil con Nicola Moffa in prima linea che ha firmato un esposto molto chiaro alla Procura di Larino, Campobasso e Roma, alla Corte dei conti del capoluogo e della Capitale, all’Ispettorato del lavoro.

Per Moffa: “permangono situazioni altamente privilegiate a livello lavorativo ed economico di una parte di personale che ha contribuito negli anni, in molte occasioni illegittimamente, a determinare un danno erariale corresponsabile dell’attuale disastrosa situazione della sanità in Molise”. Stessa denuncia da parte della Fp-Cgil ma anche per la Fials Sanità, la Uil e la Fimmg è arrivato il momento di dire “basta”. “I nodi dovranno venire al pettine _ hanno dichiarato molti sindacalisti _ e quegli impiegati che vengono definiti da anni “intoccabili” dovranno ora scendere dal piedistallo”.