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TERMOLI _ “Con l’accensione dei forni, prende il via la stagione saccarifera 2011. Una campagna, quella che si apre, carica di incognite e preoccupazioni per l’intera filiera bieticola che fa capo allo Zuccherificio del Molise. Da troppo tempo sui lavoratori dello stabilimento termolese, sugli agricoltori molisani e quelli dei Puglia, Basilicata, Abruzzo e Marche, sull’intero indotto legato alla coltivazione, trasporto e lavorazione della barbabietola da zucchero, si addensano nubi che vanno fugate definitivamente. I ritardi e la politica confusionaria del Governo regionale non possono essere pagati dai lavoratori e dalle proprie famiglie, costretti ormai da anni a rinnovare la propria angoscia ad ogni apertura della stagione lavorativa.

Nei giorni scorsi è stato rinnovato il Consiglio di Amministrazione dello stabilimento saccarifero. Ad esso, insieme alla Regione Molise, spetterà il compito di fornire risposte e garanzie ai lavoratori. Le questioni in campo sono numerose e tutte richiedono una soluzione urgente, a partire dal pagamento agli agricoltori della campagna saccarifera 2010. Si aggiungano, come hanno ben evidenziato le associazioni bieticole, l’erogazione degli aiuti nazionali del 2009 e 2010 (stanziati già da un anno) e delle risorse AGEA ex art. 68. Inoltre, va affrontata e risolta la crisi di liquidità dell’azienda che nei mesi scorsi ha portato a ritardi nei pagamenti delle maestranze e dei fornitori. Il Governo locale, che ha inteso costituire la Regione come principale azionista dello Zuccherificio, delegandone però l’amministrazione al socio privato, ha il dovere di fare chiarezza e verificare l’effettiva consistenza patrimoniale della Spa.

Per lo stabilimento saccarifero sono stati spesi oltre 50 milioni di denaro provenienti dai contribuenti, ma i problemi restano sul tappeto in tutta la loro urgenza. Basterebbe questo a certificare il fallimento della politica industriale del governo regionale. Se a questo poi si aggiungono le inchieste giudiziarie in corso, riguardanti le trasformazioni nell’assetto societario dello Zuccherificio, il quadro complessivo della vicenda si complica ulteriormente. Il Bassomolise è per assetto orografico, tradizione, cultura, infrastrutture e logistica, un territorio ampiamente vocato al settore agroalimentare. Investire con serietà e convinzione in tale direzione equivale ad offrire a imprese e lavoratori una prospettiva economica e di benessere di lungo termine. Lo Zuccherificio del Molise può essere la locomotiva capace di trainare l’intero settore agricolo molisano. Per questo è necessario tracciare una politica agricolo-industriale che metta al centro della propria programmazione il lavoro e non solo il capitale”.

Francesco Totaro Vice segretario PD

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